L'Argentina ha fatto un passo in avanti importante nella battaglia per ridurre la burocrazia statale, fonte storica di corruzione. È infatti entrato in vigore il decreto che regola il «silenzio assenso» per semplificare oltre 500 procedure amministrative in modo semplicissimo. Se dopo 60 giorni dalla data di avvio di una pratica da parte di un cittadino per ottenere una licenza o fare un'iscrizione nei registri pubblici, lo Stato non risponde, in automatico l'approvazione sarà considerata come data. Il nuovo regolamento è già in vigore dal 1° novembre nella pubblica amministrazione centralizzata, mentre si applicherà alla decentrata dal prossimo 1° di dicembre, accorciando i tempi di attesa a massimo due mesi.
«Se un politico o un dipendente pubblico vuole complicarvi la vita e ritarda una procedura facendo il furbo ora è come se vi desse un sì, anche se non ve lo dà. Con la nuova legge si dà più libertà ai cittadini e si toglie allo Stato uno strumento con cui si chiedono tangenti. «Ora, se vuoi fregare qualcuno, dovrai farlo esplicitamente, lasciando tutte le tue impronte digitali», hanno fatto sapere alti esponenti del governo Milei a El Clarín, sottolineando come questa sia una procedura applicata già in altri Paesi come il Cile e la Francia.
Il decreto è stato redatto dal ministro per la Deregolamentazione e della Trasformazione dello Stato, Federico Sturzenegger, definito da Milei il «colosso» per la sua capacità di semplificare qualsiasi procedura. Dopo la pubblicazione il «colosso» ha celebrato su X «il passo in avanti trascendentale che abbiamo fatto».
Il decreto, si legge nel testo, «mira ad accelerare i tempi e a evitare ritardi ingiustificati dovuti alla mancanza di risposte che impediscono ai cittadini di esercitare i loro diritti preesistenti a causa dell'inerzia» della macchina burocratica statale. Il decreto precisa cosa rientra nella nuova legge del «silenzio assenso»: la richiesta di apostille e la legalizzazione di atti pubblici, le licenze dei servizi Tlc, l'ottenimento di una licenza, le certificazioni di immigrazione, le autorizzazioni per l'acquisizione di terreni rurali e per l'utilizzo di prodotti biologici. Escluse invece l'autorizzazione all'uso del fuoco nelle aree protette e le richieste di certificati di importazione di materiale bellico o sensibile.
«Molte volte si va da un'ente statale e non si riesce a portare avanti una procedura; ci si blocca.
Adesso, se la pubblica amministrazione non ti risponde, potrai andare avanti, di default», hanno spiegato ai media argentini alcuni membri del governo Milei, mentre il presidente ha elogiato la misura affermando che si tratta di un «cambiamento di paradigma» nel rapporto con lo Stato.
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