Il ritorno di Cristina D'Avena con un "one woman show"

Forse è il momento giusto. Cristina D'Avena in prima serata su Raiuno. A quanto pare, nelle scorse settimane ci sono stati contatti ed è nata una trattativa per uno show che celebrerebbe l'artista con ospiti e interviste. Dopotutto non è una novità che ci fosse questa idea, della quale si parla da qualche tempo. Ma ora la Rai sembra in pole position per uno spettacolo senza dubbio candidato a diventare un evento trasversale.

Cristina D'Avena non è soltanto il simbolo delle sigle di cartoni animati (ma non solo, ha cantato anche per sigle di telefilm e di programmi tv), è anche una donna di spettacolo che da decenni di esibisce in giro, da sola o con i Gem Boy, partecipa a programmi tv, si presta a campagne di solidarietà e anche a iniziative estemporanee come l'ultima sigla del Fantasanremo (Occhi di gatto è diventata Occhi di Fantasanremo con le strofe «Tre ragazze bellissime, tre sorelle furbissime» diventata «sette artisti da scegliere, 100 baudi da spendere») oppure come l'ultima canzone ufficiale del Carnevale di Venezia intitolata Tutto il Carnevale che c'è. Dopotutto Cristina D'Avena è riuscita negli anni a diventare la testimonial di un mondo, quello delle sigle tv, che attira e conserva l'attenzione di un paio di generazioni che difatti la seguono in modo affettuoso e costante. Basti pensare alla gigantesca campagna social che partì per sostenere la sua partecipazione come super ospite al Festival di Sanremo.

Come si sa, tutto partì nel 1968 quando, a tre anni e mezzo, cantò Il valzer del moscerino allo Zecchino d'Oro, arrivando al terzo posto . Poi nel 1981 incise il suo primo brano per un cartone animato, Bambino Pinocchio, e poi, passo dopo passo , ne ha registrati quasi quattrocento, alcuni dei quali sono diventati praticamente inni generazionali come Sailor Moon e Kiss me Licia.

Anche per questo, il suo pubblico è multigenerazionale e può trasformare queste serate in un evento televisivo. In fondo, con Cristina D'Avena passerebbe sullo schermo il suono dell'infanzia e dell'adolescenza di tanti, tantissimi spettatori.