Francia minimalista

Deschamps ai quarti con un'autorete che piega il Belgio nel finale. I bleus nel torneo hanno segnato tre volte: una su rigore e due grazie ad autogol

Francia minimalista
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Ancora un autogol: il nono dell'Europeo, il secondo a favore della Francia, che in 4 partite ha segnato appena 3 volte, la terza su rigore. Belgio eliminato quando già c'era l'aria sempre strana dei tempi supplementari. Francia avanti con merito e fortuna: 19 tiri in porta sarebbero nulla senza l'infelice deviazione del veterano Vertonghen sul 20esimo. La botta di Kolo Muani, l'uomo che in Qatar sbagliò il colpo del k.o. all'Argentina, sarebbe probabilmente finita fuori dello specchio della porta.

Contano più il gioco o i giocatori? La Francia è piena di talento, ma Deschamps non ha ancora trovato il modo giusto per valorizzarli. Stavolta è partito senza Dembélé, ma chi gli manca davvero è Mbappé. L'uomo mascherato impiega tutto il primo tempo per presentarsi in partita e quando lo fa, la Francia si accende. Suo lo spunto, ovviamente da sinistra, che libera Tchouaméni in posizione di sparo. A salve, altissimo. Qui non si discute Mbappé, ci mancherebbe. La maschera lo penalizza, si vede. E il suo rendimento penalizza la Francia, abituata a godersi il migliore calciatore del mondo. Il punto è che in Germania sarà così fino alla fine. E con questo Mbappé non è detto che fine e finale possano coincidere.

Tedesco riempie il Belgio di giocatori offensivi, che la Francia costringe però a fare soprattutto la fase difensiva. Se il ritmo dei Bleus fosse direttamente proporzionale al loro talento, la questione sarebbe chiusa con largo anticipo. Invece anche stavolta, il passo francese è compassato, quasi compiaciuto, e così per Tedesco è più semplice difendersi. Gli dà una bella mano l'arbitro svedese Nyberg, che nei primi 24 minuti ammonisce Tchouaméni, Griezmann e Rabiot senza che nessuno dei tre meritasse davvero il cartellino giallo. Grizou, già diffidato, salterà il quarto di finale. Metro molto diverso sui falli dei belgi, perché non dirlo?

In questo canovaccio, con la Francia che attacca e il Belgio che si difende, Lukaku non la becca sostanzialmente mai nel primo tempo, mentre nel secondo è lui a costringere Maignan alla prima vera parata della sua partita. Troppo poco, ma più per colpa del Belgio che di Big Rom. Poco prima del riposo, Thuram sfiora la porta con un gran colpo di testa, innescato da Koundé. Ma alla fine resta quello l'unico guizzo della sua partita, che finisce dopo un'ora: un'altra prova tutt'altro che brillante.

Nel finale, nel disperato tentativo di rimonta, Tedesco manda in campo persino CDK, finora sempre in panchina, ma l'Europeo dell'atalantino finisce prima che lui possa toccare il pallone.

Da ultima doverosa segnalazione di

ignoranza e inciviltà. Come mai in questo Europeo, bordate di fischi contro un inno nazionale, che quasi non si sente. Sono i fischi dei belgi contro la Marsigliese. Molto meglio la squadra in campo dei tifosi sugli spalti.

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