Sarà pure un picconatore del politically correct, ma non ha violato il codice penale. Finiscono così in archivio le denunce che erano piovute sulla testa del generale Roberto Vannacci (foto), fresco eurodeputato indipendente della Lega. Nel mirino erano entrati alcuni controversi passaggi del suo fortunatissimo primo libro, Il mondo al contrario, e la procura militare di Roma aveva aperto un fascicolo contestandogli ben due reati: l'istigazione all'odio razziale e poi a disobbedire alle leggi e a commettere reati.
Ora il gip militare della capitale chiude la partita e l'alto ufficiale esulta: «Nel confermare fiducia nella magistratura, esprimo soddisfazione per l'archiviazione disposta dal giudice. Questo provvedimento avvalora l'infondatezza di moltissime accuse che tanti opinionisti, personaggi mediatici, politici e una certa stampa non hanno mancato di evidenziare, sottolineare ed esaltare con lo scopo evidente di denigrare la mia figura e ostacolare la mia elezione».
D'altra parte l'istigazione all'odio razziale deve essere prospettata in concreto trovando una qualche corrispondenza nella realtà. Si deve dimostrare che, al di là del catalogo di frasi a effetto, ci sia stato qualcuno che si è mosso per dare seguito ai presunti proclami dell'alto ufficiale. E lo stesso deve valere per le requisitorie contro le leggi e lo Stato.
In soldoni, l'incendio deve propagarsi nelle istituzioni, come è successo negli Usa di Trump con l'assalto a Capitol Hill. Ma Vannacci non è Trump, e insomma tutta questa storia è solo un grande spot per il titolo che ha scalato le classifiche della saggistica tricolore. Esulta Matteo Salvini che su X scrive: «Archiviate le accuse contro il generale Roberto Vannacci. Mal di fegato e Maalox per la sinistra». Resta solo un piccolo segmento in cui si ipotizza la diffamazione militare per un singolo episodio: il gip ha dato quattro mesi alla procura per indagare, poi si vedrà.
Ma Vannacci si gode il successo e il supplemento di pubblicità.
«Gli italiani - è la conclusione - sono stati più accorti nel non conferire importanza a quanto divulgato con grande leggerezza e senza alcuna evidenza di prova. Sempre avanti».
Il mezzo milione di preferenze raccolte, con opzione finale per il Nord Ovest, fa dell'ex comandante della Folgore una delle star di queste elezioni. La coda giudiziaria però non è stata tagliata del tutto. C' è un altro procedimento parallelo, grossomodo con le stesse contestazioni, alla procura di Roma. Ma è facile pensare che pure quello finirà in niente.
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