Erba azzurra a Wimbledon. Sinner-Berrettini è derby

I due passano senza grandi problemi il primo turno. Ok anche Sonego e Paolini, oggi Musetti e Cobolli

Erba azzurra a Wimbledon. Sinner-Berrettini è derby
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Il cielo di Londra non è che sorrida convinto nel primo giorno di Wimbledon, ma di sicuro lo squarcio d'azzurro lo vedono tutti. Vince facile l'irriducibile Fognini con la chioma predominantly blonde, vince la Paolini, solo Arnaldi si smarrisce due set avanti contro Tiafoe e alla fine viene eliminato, così come capita a Trevisan ed Errani. Però soprattutto vince Berrettini, in 4 set contro Fucsovic: ma allora davvero ci sei Matteo? È il tennis dei cerotti, questo moderno, e Berrettini è un'icona di uno sport costantemente col fiato sospeso. Per dire, ieri si è ritirata ancora prima di giocare la Sabalenkla, numero due delle donne. E qua e là nel tabellone, qualche reduce della stagione in corso potete trovarlo. Matteo, appunto, è uno di quelli, ed anche in un primo turno finito col sorriso ha trovato il modo per farci stare in ansia: va avanti 7-6, 6-2, poi alla fine del terzo (3-6) si fa massaggiare i dorsali, proprio lì insomma, in quella zona che lo ha fatto diventare triste, solitario e quasi final. «Ma ho imparato a perdonarmi», ha detto nell'intervista della vigilia, e anche il tennis ha perdonato lui, visto che poi ingrana di nuovo e chiude tutto con un 6-1. A quel punto non sa ancora se sarà proprio derby con Sinner al secondo turno, visto che Jannik ancora non è entrato in campo contro Hanfmann, ma di certo non sarà un fisioterapista a fermarlo.

Nell'attesa di sapere come sarebbe andata a finire, intanto gli inglesi trepidavano per uno scozzese, che - a proposito di infortunati - potrebbe chiudere la sua storia a Church Road, oggi pomeriggio sul Centrale. Andy Murray è un sopravvissuto: si era già ritirato nel 2019 con l'anca che non lo faceva stare in piedi. Poi però è tornato in formato uomo bionico ed ha ricominciato a giocare, non come prima, ma con l'idea che non poteva finire così male. La storia si ripete: «Voglio vivere ancora la magìa del Campo Centrale» ha detto fino a ieri, ma il punto è che dieci giorni fa gli hanno tolto una ciste spinale che gli aveva reso insensibili i nervi che arrivano alle gambe. Per una cosa così ci voglio almeno un paio di mesi di recupero, «però io mi sento bene, anche se non è che sia tutto a posto, anzi», e insomma fino all'ultimo resta il dubbio che il match contro Machac si faccia davvero.

La serata, intanto, è finita come doveva (Jannik smarrisce il terzo set poi vince 6-3, 6-4, 3-6, 6-3, anche Sonego approda al terzo turno, oggi giocano Musetti, Cobolli, Nardi Darderi e la Bronzetti), e così sarà Sinner-Berrettini: «Peccato così presto, ma anche lui non sarà contento - dice Matteo -. Comunque vada sarà una festa: vi divertirete».

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