Game over. L'avventura alla Roma di Ivan Juric è finita dopo 53 giorni. Esonero annunciato dopo il ko casalingo con il Bologna: nel comunicato il club non usa il termine esonero ma precisa che il croato «ha gestito un ambiente difficile col massimo della professionalità».
Juric, che ha pure difeso spesso i suoi calciatori, non è mai di fatto entrato nelle grazie della tifoseria - era il sostituto dell'icona De Rossi - nè è stato in grado di risollevare la squadra, in crisi di gioco e risultati (ha vinto un terzo delle 12 gare nelle quali ha guidato la Roma, un po' per sue scelte, un po' per un gruppo apparso apatico e con scarsa qualità). Durante la gara, poi, è apparso chiaro che fosse consapevole di un finale già scritto mentre la Curva Sud, dopo striscioni polemici e fischi, si svuotava di minuto in minuto. Dopo la partita ha lasciato lo stadio con il suo vice Paro salutando alcuni giocatori presenti in una stanza (tra questi anche Dybala, escluso ieri nonostante non avesse i problemi fisici che il tecnico aveva rivelato alla vigilia).
Juric è stato, bisogna riconoscerlo, un uomo solo al comando sin dall'inizio della sua avventura giallorossa: nel giorno della presentazione al suo fianco nemmeno l'unico dirigente in carica a Trigoria, il francese Ghisolfi. Che ieri ci ha messo la faccia, mostrando un'onestà tardiva: «Un errore mandar via De Rossi? Ci assumiamo le nostre responsabilità e chiediamo scusa ai tifosi. Ringraziamo Juric, forse c'era troppa distanza tra lui e la qualità dei giocatori visto che ha un tipo di calcio ambizioso, ma non è il momento di alibi o analisi tattiche. Il nuovo tecnico? Ora dateci tempo per prendere la decisione migliore nell'interesse del club».
Che sia arrivata l'ora di Roberto Mancini (o di un altro nome pescato grazie all'algoritmo, nella lista pure l'ex Garcia) lo sapremo forse già oggi. Sarà la terza guida tecnica della stagione dopo De Rossi - che non tornerà - e Juric, la quarta nell'anno solare 2024 contando anche Mourinho. E il ricordo torna a 20 anni fa: 4 allenatori, salvezza conquistata all'ultimo e anche allora dopo 12 turni, 13 punti e cinque sconfitte.
Dalla scelta capiremo che direzione vorrà prendere la società. Ovvero se reputando compromessa l'annata proverà subito ad aprire un nuovo ciclo a lungo termine; oppure se chiudere la stagione (la retrocessione è a -4) con un altro traghettatore in panchina. «È il momento che la proprietà ci indichi la strada», così l'ex presidente Rosella Sensi. «Ricostruire la società, che vogliono fare i Friedkin?», le parole di Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio.
«Vadano a casa, solo Ranieri può salvarci», l'opinione di Maurizio Gasparri, capogruppo di FI al Senato. E l'attore-tifoso Lino Banfi, che al cinema ha rappresentato l'allenatore Oronzo Canà, ha ironizzato con un video rispondendo a un'ipotetica telefonata di Dan Friedkin: «Yes, 5-5-5 bizone, i am ready, vengo...».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.