- Niente, oggi per contestare le scelte dello staff di Donald Trump, Repubblica apre la sua edizione online lamentando il fatto che alla Sicurezza Nazionale andrà Kristi Noem che “sparò al suo cane a sangue freddo”. Brutto, eh. Chi scrive ama i cani. Ma questo poco incide sulle sue capacità: in fondo deve pensare alla sicurezza degli uomini, non a quella degli animali.
- L’altro grande tema di giornata è l’attacco di Elon Musk, così lo chiamano, ai giudici del caso migranti in Albania: “Devono andarsene”, ha banalmente twittato. Niente di scandaloso. Niente di illegale. Niente di stratosferico. Adesso al magnate vogliamo negare il diritto di dire la sua? Aspettiamoci quattro anni di titoli sui tweet di Elon Musk... Mamma come brucia…
- Vi giuro che non volevo crederci. Ecco l’incipit del pezzo di Repubblica dedicato al fatto che la Digos ha chiesto alla Rai di consegnare i video degli scontri di Bologna: “Può sembrare una piccola storia - si legge - di sicuro aggiunge inquietudine a tutta la vicenda, dove tutti i principali esponenti di governo, a partire dalla premier, si sono adoperati per attaccare gli antifascisti e quindi difendere gli estremisti di destra”. Attaccare gli antifascisti? Difendere gli estremisti di destra? Ma che vi siete bevuti? Qui parliamo di un fatto semplice semplice: la Digos chiede “solo” i filmati degli antagonisti perché è lì che si vedono alcune persone picchiare o aggredire i poliziotti, cioè commettere un reato. Fine. Avrebbero chiesto anche i video che riguardano i “fasci”, ma c’è un solo piccolo problema: loro non hanno distrutto niente, non hanno sfiorato i poliziotti e non hanno creato problemi di ordine pubblico. Chiaro?
- Quando mi è capitato di seguire un corteo antagonista, ho sempre consegnato tutto. E ci godo, se hanno usato il materiale per beccare qualcuno di questi esagitati che vivono col desiderio di spaccare la testa a “quelle merd* dei poliziotti”.
- Vi siete forse persi un video realizzato da ÈTv (guarda qui sopra). Viene da Bologna dove i centri sociali hanno aggredito la polizia (e non solo) per impedire un corteo di Casapound: si vede un uomo camminare tranquillamente per la città quando ad un certo punto 10 militanti antagonisti lo circondano, lo buttano a terra e lo massacrano di botte. Calci e pugni, anche in faccia. Vi ricorda qualcosa? A me sì. Mi ricorda il video rilasciato dalle autorità ungheresi e utilizzato dai giudici di Budapest per arrestare e tenere in carcere Ilaria Salis, prima della sua elezione all’Europarlamento. Che lei fosse in quel gruppo oppure no, come sostiene, non ci interessa. Qui parliamo della metodologia. A Bologna un signore, quale sia il motivo (un tatuaggio o un coro contro il corteo degli antagonisti), è stato brutalmente aggredito in 10 contro 1 e picchiato selvaggiamente anche mentre era a terra. Si è salvato forse solo per la presenza della fidanzata al fianco. Si tratta di un metodo che viene replicato in Italia come all’estero in cui gli "antifà" si sentono talmente nel giusto da poter aggredire chicchessia senza una motivazione valida, sempre che esistano buoni motivi per picchiare qualcuno che ha le idee diverse dalle tue. Questo è preoccupante e forse ne abbiamo discusso troppo poco. Pensate cosa sarebbe successo se i patrioti avessero picchiato un attivista dei centri sociali preso da solo per strada. Oggi saremmo qui a parlare del rischio camicie nere, come dice Lepore, delle squadracce e del regime che le sostiene. Se invece a spaccare teste sono i centri sociali e gli antagonisti, tutto viene rubricato a incidente di percorso.
- In Italia dovremmo raggiungere la maturità per considerare gli eventi di violenza indipendentemente dal loro colore. Perché come ha fatto notare la prefettura di Bologna al sindaco, il corteo dei patrioti - al netto delle ideologie e della sua valenza simbolica - si è svolto senza alcun problema di ordine pubblico. Invece i due cortei degli antagonisti, peraltro non autorizzati, hanno portato al ferimento di alcuni agenti. Ed è questa l’unica cosa che conta.
- Gli Houthi sostengono di aver attaccato la portaerei Usa Lincoln (nel Mar Arabico) e due cacciatorpedinieri (nel Mar Rosso). Gli americani non confermano.
Il punto non è se hanno sferrato l'attacco, cosa che sarebbe gravissima e di certo sarebbe un preludio ad una reazione massiccia degli Stati Uniti. Il punto è che gli Houthi sostengono di aver "colpito" le navi americane. Il che sarebbe clamoroso. Aspettiamo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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