Gaza, l'appello del Papa: "Situazione gravissima, ora cessate il fuoco"

Al termine dell'Angelus per la festa dell'Assunzione Francesco chiede la fine delle ostilità in Medio Oriente

Gaza, l'appello del Papa: "Situazione gravissima, ora cessate il fuoco"
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Oggi, nella Solennità dell’Assunzione della Vergine Maria, a piazza San Pietro appuntamento con la tradizionale recita dell’Angelus. Dalla finestra del Palazzo Apostolico, il Papa è tornato a far sentire la sua voce sulla situazione in Medio Oriente. Nei pensieri di Francesco ci sono sempre le condizioni della popolazione civile a Gaza.

Gravissima situazione

Dopo l'appello durante l'udienza generale di mercoledì 7 agosto affinché "il conflitto non si allarghi e si cessi immediatamente il fuoco", oggi il Papa al termine della recita dell'Angelus ha ribadito la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Bergoglio continua a monitorare ciò che avviene in Terra Santa ed ha ammesso di seguire "con preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza", tornando a chiedere "ancora una volta che si cessi il fuoco su tutti i fronti, che si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata". Da piazza San Pietro è stato reiterato l'appello delle scorse settimane: "Incoraggio - ha detto il Santo Padre - tutti a compiere ogni sforzo perché il conflitto non si allarghi e a percorrere le vie del negoziato affinché questa tragedia finisca presto! Non dimentichiamo: la guerra è una sconfitta". Domenica 4 agosto, invece, dopo l'uccisione leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh a Teheran il Pontefice aveva detto che "gli attacchi, anche mirati (...) non possono mai essere una soluzione" perché "non aiutano a percorrere il cammino della giustizia e della pace".

Il pensiero del Papa

Nel messaggio post-Angelus, Bergoglio non ha ricordato solo Israele e Palestina. Ha citato, infatti anche "la martoriata Ucraina", il Sudan e il Myanmar chiedendo alla "nostra Madre celeste per tutti consolazione e un futuro di serenità e di concordia". E a proposito di Ucraina, proprio oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha fatto sapere che ieri c'è stata "una cordiale conversazione tra il sig. Li Hui, Rappresentante speciale del Governo cinese per gli Affari Euroasiatici, e il cardinale Matteo Zuppi, nell'ambito della missione affidata al porporato da papa Francesco per la pace in Ucraina e in seguito all'incontro a Pechino del settembre scorso". Nella conversazione, avvenuta telefonicamente mentre continua l'offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, "è stata manifestata grande preoccupazione per la situazione e la necessità di favorire dialogo tra le Parti, con garanzie internazionali adeguate per una pace giusta e duratura". La missione del presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, voluta da Francesco in persona, va di pari passo con l'azione diplomatica svolta dalla Segreteria di Stato guidata dal cardinale Pietro Parolin che a fine luglio si è recato in Ucraina ed ha avuto modo anche di incontrare il presidente Volodymyr Zelensky.

Sul fronte mediorientale, sempre Parolin è stato protagonista pochi giorni fa di una telefonata con il nuovo presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian durante la quale il poporato veneto “ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo che si allarghi il gravissimo conflitto in corso e preferendo invece il dialogo, il negoziato e la pace”.

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