L'urlo del Papa: "Basta guerra in Medio Oriente"

All'Angelus Francesco chiede lo stop delle ostilità a Gaza e dice la sua sull'uccisione del leader di Hamas a Teheran

L'urlo del Papa: "Basta guerra in Medio Oriente"
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La situazione in Medio Oriente preoccupa - e molto - il Papa. Nella settimana delle uccisioni del leader di Hamas Ismail Haniyeh e del comandante militare di Hezbollah Fuad Shukr, Francesco ha detto la sua all'Angelus di domenica. Affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico, il Pontefice si è rivolto al poco numeroso gruppo di pellegrini presenti in piazza San Pietro nonostante il caldo romano di agosto. Bergoglio ha deciso di intervenire sulla questione israelo-palestinese chiedendo una tregua per Gaza ed invitando a fermare l'escalation in Medio Oriente.

L'appello

"Basta, fratelli e sorelle, basta! Non soffocate la parola di Dio, la guerra è una sconfitta", ha implorato l'anziano pontefice. Per Francesco "bisogna avere il coraggio di riprendere il dialogo perche' cessi subito il fuoco a Gaza e si liberino gli ostaggi, si soccorra la popolazione con gli aiuti umanitari". Il Papa ha detto di pregare per tutte le vittime, soprattutto per i bambini.

Dialogo, non attacchi

Francesco ha detto la sua su quanto avvenuto questa settimana, pronunciando parole facilmente riconducibili ai raid israeliani costati la vita, tra gli altri, al capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, l'uomo ritratto a sorridere e pregare di fronte alle immagini dei massacri del 7 ottobre 2023. Bergoglio ha detto nell'Angelus che "gli attacchi, anche mirati (...) non possono mai essere una soluzione" perché "non aiutano a percorrere il cammino della giustizia e della pace" . Il timore papale è che gli attacchi possano generare "più odio e vendetta". Francesco ha ammesso di seguire "con preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente e auspico che il conflitto, già terribilmente sanguinoso e violento, non si estenda ancora di più". Da un lato, quindi, emerge la mancata condivisione del Pontefice dell'operazione israeliana a Teheran, dall'altro l'auspicio che l'Iran possa non reagire.

Con i drusi

Francesco ha anche espresso "vicinanza alla comunità drusa, in Terra Santa, e alle popolazioni in Palestina, in Israele, in Libano. Non dimentichiamo Myanmar". La minoranza drusa, che vive sulle alture del Golan, ha subito sabato 27 luglio un gravissimo lutto dopo che un missile attribuito ad Hezbollah ha colpito un campo di calcio nel villaggio di Majdal Shams, uccidendo 12 minorenni.

Francesco segue da vicino l'evolversi della situazione in Terra Santa ed ha rivelato di chiamare tutti i giorni la parrocchia di Gaza per avere informazioni sulle condizioni della popolazione locale. In occasione dell'ultima Pasqua, Bergoglio ha anche scritto una lettera ai fedeli cattolcii della Terra Santa, affermando: "Desidero che ciascuno di voi senta il mio affetto di padre, che conosce le vostre sofferenze e le vostre fatiche, in particolare quelle di questi ultimi mesi.

Insieme al mio affetto, possiate percepire quello di tutti i cattolici del mondo! Il Signore Gesù, nostra Vita, come Buon Samaritano versi sulle ferite del vostro corpo e della vostra anima l’olio della consolazione e il vino della speranza".

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