Il seggio numero 200 è stato ricavato nella Casa della Cultura nel centro di Slaviansk. Si vota per l'autogoverno della Repubblica di Donetsk, che non vuol più saperne di Kiev. Di Fausto Biloslavo
![AUDIO Al voto per la Repubblica di Donetsk](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/sm/public/foto/2014/05/11/1399804869-foto-3.jpg?_=1399804869)
Il seggio numero 200 è stato ricavato nella Casa della Cultura nel centro di Slaviansk. Si vota per l'autogoverno della Repubblica di Donetsk, che non vuol più saperne di Kiev. Di Fausto Biloslavo
La guardia nazionale ha abbandonato la grande città di Mariupol in mano ad un’armata Brancaleone di filo russi. La caserma delle truppe di Kiev è stata saccheggiata, il municipio dato alle fiamme ed i filo russi sono riusciti a far esplodere il blindato ucraino che avevano catturato per un’incendio fortuito. A cura di Fausto Biloslavo
A Slaviansk roccaforte separatista molta gente al voto per l'autogoverno della repubblica di Donetsk, nel seggio ricavato nella casa della cultura nel centro della città circondata dalle truppe ucraine. Votano anche i miliziani armati filo russi che presidiano la città circondata dalle truppe ucraine. A cura di Fausto Biloslavo
Il bilancio degli scontri è stato ridimensionato, ma non si hanno ancora numeri certi. A cura di Fausto Biloslavo
Il direttore della banda venerdì ha osato intonare l'inno ucraino ma due energumeni l'hanno picchiato e fatto scappare. Ecco la traduzione delle parole pronunciate nel momento più drammatico della scena: "Sono un cittadino di Donetsk come voi!". "Stai scherzando? Chi ti ha detto di suonare l’inno nazionale? Chi? Chi?". "Cosa state facendo ragazzi? I veterani (della seconda guerra mondiale) stanno riponendo dei fiori al monumento (ai caduti). Smettetela". A cura di Fausto Biloslavo
Un consigliere regionale che ci mostra la fasciatura sulla gamba per un proiettile di striscio. "Eravamo in corteo con donne e anziani per la festa della vittoria, quando è scoppiato l’inferno", racconta Alexander Romanenkov
Davanti alla centrale di polizia ci sono due cadaveri, una macchina sforacchiata di colpi e le fiamme che divorano l’edificio
Una piccola folla vuole linciare un soldato ucraino. La situazione è drammatica: il poveretto disarmato e in mimetica viene colpito da calci e pugni
A Mariupol, davanti a un bar, una pozza di sangue ha inzuppato uno striscione del giorno delle vittoria, cavallo di battaglia dei filo russi
I militari sparano a civili nel centro della cittadina ucraina. ATTENZIONE: Le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità