La titolare della Farnesina: "L'Ucraina non sia il nuovo muro di Berlino"
![Mogherini: "L'Ucraina non sia il nuovo muro di Berlino"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/sm/public/videos/thumbnails/446605/thumbnail-446605_0003.jpg?_=1395068047)
La titolare della Farnesina: "L'Ucraina non sia il nuovo muro di Berlino"
Dal seggio numero 12, Natalya Serghevnya snocciola a mezzogiorno i dati di 860 iscritti e 400 elettori già venuti a fare il loro dovere “compreso un 10% di tartari”, che sono musulmani. In realtà si vedono solo babucke che si inchinano davanti alle urne come se fosse un altare
Elmira Sapozhnikova, una bella ragazza di Simferopoli, è un'eccezione rispetto al resto della comunità tartara di cui fa parte. “I nostri leader si sono mangiati un sacco di soldi - spiega in inglese la giovane tartara - Da Kiev ci dissanguano. Scelgo la Russia perché garantirà sviluppo economico e sicurezza”
Fra i giovani che bvotano per il referendum, colpiscono i “russkie motoziclisti ” con i loro scintillanti bolidi e le bandiere di Mosca. “Non chiamateci bikers, parola straniera - esordisce Pietr - Siamo per la Russia e per Putin”
In un’altra scuola adibita a seggio un altoparlante gracchia vecchie canzoni patriottiche dell’Unione Sovietica. Il colonnello Leonid Federovich, veterano della seconda guerra mondiale, che avrà 90 anni, cammina a fatica, ma per l’occasione ha rispolverato la divisa con tutte le medaglie. Non mancano quelle con il faccione di Stalin. Per lui che ha combattuto in Ucraina, Polonia ed arrivò a Berlino nel 1945 è un giorno a lungo atteso. “Con il nuovo potere di Kiev saremmo ben presto diventati degli schiavi. Vogliamo la Russia” dichiara senza ombra di dubbio.
Fin dal primo mattino a Simferopoli un via vai continuo di filo russi vota per il referendum che cambierà la cartina d’Europa.
Fausto Biloslavo in diretta Skype dai seggi di SimferopolI. INTERVISTA A FABRIZIO BERTOT, UNICO OSSERVATORE ITALIANO IN CRIMEA
La tensione in vista del referendum è salita alle stelle e ai posti di blocco sono comparsi i soldati armati del nuovo esercito indipendentista
Nella roccaforte tartara di Bakhchisaray, in Crimea (dove la popolazione fu deportata da Stalin nel 1944), pochissimi vanno a votare per il referendum. Di Fausto Biloslavo
Dalla "San Giorgio vittoriosa", una nave da sbarco russa, esce una lunga colonna di camion