Quel boccale estivo prima della Serie A: quanto ci manca il trofeo birra Moretti

Era l'antipasto del campionato e c'erano spesso un paio di big con un'outsider: tempi di 45 minuti, shoot-out all'americana e tanta voglia di vedere i nuovi acquisti alla tv

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Quella sera lì di agosto voleva dire soltanto una cosa: birretta, pizza, amici, tv che si accendevano quasi sempre su Italia 1 o Canale 5. Lo guardavi anche se non giocava la tua squadra, perché la formula era troppo strana e poi volevi vedere come se la cavavano gli avversari. Era l'occasione giusta per stabilire, anche se il giudizio rimaneva balneare, se il calciomercato aveva funzionato oppure no. Quando ci manca, a ripensarci oggi, il Trofeo Birra Moretti.

Forse è perché è la manifestazione, dolente, di un'estate anche anagrafica che è andata svanendo. Di sicuro, sprigionava una seduzione quasi inspiegabile, visto che non aveva quasi nulla a che fare con il calcio vero. C'erano carichi ancora relativamente pesanti sulle gambe, i nuovi acquisti dovevano sempre ambientarsi, il regolamento era bizzarro.

Lo organizzò la Heineken, a partire dal 1997, per promuovere la Birra Moretti in Italia. Ogni anno, fino al 2008, si disputava un triangolare. Di solito tre squadre di A, spesso due big e un'outsider, si sfidavano in mini tempi di 45 minuti. Per due edizioni, parteciparono anche formazioni di C1 e di B (che poi erano il Napoli due volte e la Juventus retrocessa).

Se vincevi prima che suonasse il gong del cronometro erano tre punti. Se, invece, finiva pari, si procedeva ad una roba impensabile in Italia, gli shoot-out. Una soluzione esibizionistica importata dall'America, con l'unica differenza che, stavolta, i cugini a stelle e strisce avevano e hanno da imparare da noi.

Due punti per la vittoria con questi rigori in movimento, uno in caso di sconfitta. Zero se perdevi nei 45'. Gli stadi scelti durante questi magnifici 12 anni furono tre: il Friuli di Udine, il San Nicola di Bari, il San Paolo di Napoli. Nel corso di tutte queste edizioni parteciparono 11 squadre italiane diverse e un anno, in via straordinaria, venne invitata anche un'inglese, il Chelsea.

Si iniziò quindi nel 1997, con la Juve di Filippo Inzaghi che arrivò davanti all'Inter di Djorkaeff e Recoba, e all'Udinese di Oliver Bierhoff. Poi venne il turno, nel corso del tempo, delle partecipazioni per il Napoli, il Parma, il Bari, la Lazio, la Samp, il Palermo e il Milan. Le uniche due quasi sempre presenti furono Juve e Inter.

Davanti agli schermi illuminati di mezza Italia la gente si sfregava le mani, sognando forte per le gesta di Del Piero e Vieri, Zamorano e Amoroso, Bazzani o Luca Toni. Il cannoniere di sempre fu Vieri, con 6 reti. L'ultima edizione disputata, quella del 2008, venne vinta dalla Juventus.

Dopodiché Heineken dichiarò che il format si sarebbe fermato un anno, per riorganizzare la strategia di comunicazione della birra.

Invece si arrestò per sempre, prosciugando le labbra di milioni di italiani che, da sedici anni, non brindano più insieme avventurandosi in sentenze traballanti, come quelle che puoi emettere dopo qualche boccale, sulla classifica futura.

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