Abbey Road compie 80 anni. Ottanta e non sentirli verrebbe da dire, visto il numero di artisti che nel corso degli anni hanno rinverdito i fasti degli studi di registrazione in cui registrarono i Beatles, per quel disco che da Abbey Road prendeva il nome, quello con in copertina i Fab4 ritratti sull'attraversamento pedonale più celebre di sempre.
Non solo Beatles però. Gli Abbey Road Studios, inaugurati a novembre del 1931 dal musicista inglese sir Edward Elgar, che diresse qui la prima registrazione della Emi, proprietaria degli studi, hanno dato negli anni ospitalità a molti. Da Winston Churchill, che ad Abbey Road registrò un discorso radiofonico, quando ancora i tecnici giravano in camice bianco, custodi di quella strana scienza che stava dietro il successo delle incisioni, fino ai Pink Floyd, che negli studios londinesi registrarono alcuni dei loro lavori.
Fino ad oggi, con il passaggio di proprietà degli studi, che dalla Emi passano alla Universal, dopo l'acquisizione di Emi da parte del colosso della musica. E una promessa, quella di mantenere in attività quegli studi che si auto-proclamano, a ragion veduta, gli "studi di registrazione più famosi del mondo".
Quegli stessi studi che sono anche stati insigniti del titolo di "monumento nazionale" a febbraio 2010, quando lo stesso riconoscimento è arrivato anche per le immortali strisce pedonali attraversate dai Beatles sulla copertina del loro album, meta ogni anno del pellegrinaggio di migliaia di fan entusiasti e un po' nostalgici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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