«Abbiamo atteso 9 mesi senza nessun risultato»

Il ministro dell’Economia ribadisce le sue accuse a Bankitalia: «Non c’è traccia di autoriforma, adesso è ora di cambiare sistema»

da Roma

Domenico Siniscalco invita il Parlamento ad approvare rapidamente la legge sul risparmio, che contiene la riforma di Bankitalia. Riforma che non prevede il passaggio all’Antitrust della concorrenza bancaria, anche se «il tema resta da discutere, e il governo - spiega il ministro dell’Economia - ascolterà con attenzione il dibattito parlamentare» a proposito di un modello di vigilanza per finalità.
«Abbiamo atteso nove mesi, ma dell’autoriforma non si è avuta traccia - dice in Senato il ministro - e dunque il giudizio del governo è che la legge vada approvata con decisione. Il rischio, in assenza di nuove regole, è la progressiva emarginazione del nostro mercato dei capitali». Per Siniscalco, il vecchio modello di Bankitalia non funziona più: eccessiva discrezionalità, tempistica delle decisioni, trasparenza della comunicazione sono inadeguate, e non aiutano la credibilità del sistema. Le critiche giunte dall’Europa e dai mercati finanziari, ricorda il ministro, «nascono dal sospetto che (nei casi Antoveneta e Bnl, ndr) vi sia stato un intento più o meno esplicito di difendere l’italianità delle banche con comportamenti discriminatori. Una condotta contraria alla logica del mercato unico».
Siniscalco non intende sindacare la legittimità e la regolarità dei comportamenti di Bankitalia. Ma osserva che se le regole sono state rispettate, «tanto più è profondo il bisogno di innovarle, visti i danni alla reputazione del nostro sistema».
Il testo dell’emendamento Bankitalia prevede il mandato a termine di 7 anni, il maggior coinvolgimento del Direttorio nel processo decisionale, e il trasferimento del capitale dell’Istituto in mano pubblica. Sui problemi riguardanti la copertura finanziaria di questa norma, Siniscalco non parla. Secondo la Ragioneria generale, il valore del capitale Bankitalia è stimato in un miliardo di euro, e la copertura è prevista con il fondo di ammortamento dei titoli di Stato, che oggi dispone di 6,79 miliardi. La Ragioneria aggiunge che il cambiamento di proprietà «potrebbe richiedere diversi anni».
L’accenno di Siniscalco al possibile trasferimento di competenze da Bankitalia all’Antitrust non trova sostegno nella maggioranza. Riproporre il tema della vigilanza bancaria «rischia di compromettere» la rapida approvazione del provvedimento, attacca il relatore Maurizio Eufemi (Udc). «Siniscalco avrebbe fatto meglio a spiegare la questione del nuovo assetto proprietario. Le spiegazioni finora giunte - aggiunge Eufemi - non bastano, tanto è vero che la commissione Bilancio non si è ancora pronunciata su quella parte dell’emendamento».

Negativi anche i commenti di Ivo Tarolli (Udc) e dell’opposizione. «Siniscalco è stato deludente», sostengono Gavino Angius e Willer Bordon, capigruppo dei Ds e della Margherita. E non si esclude che il centrosinistra attui forme di ostruzionismo sul ddl.

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