Claudio De Carli
nostro inviato ad Appiano Gentile
È stato assolutamente geniale, adesso improvvisamente lo stanno tutti rivalutando, è arrivato, ha fatto delle cose, ha vinto, se n'è andato, viva Rafa Benitez. Pensare che sarebbe dovuto andare alla Juventus. Non gli sarebbe piovuto addosso tutto questo piombo neanche se fosse entrato in Champions senza averne la certificazione. Massimo Moratti gli ha chiesto di vincere il mondiale di Abu Dhabi senza troppi giri di parole: «Scusi signor Rafa - deve avergli detto il preside -, lei deve arrivare a fine dicembre, poi può anche scadermi come un formaggino, la cosa importante è portarmi a casa la coppa, la pago per questo. Rinforzi? Zero. Faccia col materiale a disposizione, li sprema, li arroti, li ingozzi di beveroni, ma mi porti in cima al mondo». Al termine del colloquio Rafa deve aver capito una cosa: al preside non era simpaticissimo. Ma ha fatto quello che gli era stato chiesto, anzi ha voluto strafare. Si è portato a casa una supercoppa italiana e per fare arrivare i suoi ragazzi alla meta con la mente sgombra ha lavorato su due fronti. Intanto ha mollato in campionato, botte con Chievo e Milan, pareggi con Brescia e Lecce, poi ha qualificato la squadra agli ottavi di Champions a fine novembre, era il 24, Inter-Twente 1-0, Cambiasso. Così li ha portati in Dubai senza pensieri e lì 3-0 e 3-0, trionfo. A quel punto, a mandato scaduto, ha tirato fuori una scenata alla Mourinho, così, tanto per far credere che anche lui ci sapeva fare e poi anche per darsi un tono.
Sono sbagliate entrambe le versioni, non è vero che si è autolicenziato e non è neppure vero che sia stato esonerato. Era a fine mandato.
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