Afa, scatta il codice rosso «Bimbi a rischio nei parchi»

Il 118: «Saliti i livelli di ozono nei giardini, malori in agguato». Oltre 1.400 le richieste di soccorso

Andrea Indini

Ci siamo. Ora lo possiamo dire: fa caldo. La colonnina di Linate ha segnato, per tutta la giornata di ieri, 37 gradi. E siamo solo all’inizio.
Niente allarmismi, però. Tutto è sotto controllo. «Il vero caldo è appena iniziato - spiega Lorenzo Danieli, meteorologo del Centro Epson Meteo - e sicuramente i milanesi andranno incontro a un disagio superiore». Per oggi, sono ancora previsti 36-37 gradi con un’umidità del 34 per cento che porterà la temperatura percepita intorno ai 39 gradi. «Per mercoledì prevediamo il passaggio di una linea di instabilità - continua Danieli - che darà luogo a qualche temporale nella zona nord della città». Ma nulla cambierà: ancora caldo. Almeno fino a venerdì, «quando potranno cambiare le cose in modo più radicale e le temperature scendere intorno ai 30 gradi». Per ora, si tratta di una speranza, anche se l’Osservatorio afferma di «avere due modelli meteorologici che lo confermano».
Nel frattempo, Asl e Protezione civile proclamano il «codice rosso», ossia lo stato di allerta. Quasi millequattrocento chiamate hanno preso d’assalto i telefoni del 118. «Non sono stati tutti malori causati dal caldo - affermano gli addetti -, ma la maggior parte sì». Le principali strutture sanitarie del capoluogo lombardo «sono state preparate a rispondere con assoluta prontezza a ogni eventuale emergenza», fa sapere Salvatore Cinquemani, responsabile della Protezione civile. Al pronto soccorso di alcuni ospedali - tra cui San Raffaele, Ospedale Maggiore, Fatebenefratelli e San Carlo - vi sono già stati alcuni interventi per malori dovuti a disidratazione o ipotermia, ma l’affluenza per patologie direttamente legate al caldo non ha fatto registrare un crescendo significativo. Sono invece al completo i reparti dell’Ospedale Niguarda Cà Granda, dove, a causa dell’emergenza caldo, è stata decisa la sospensione dei ricoveri programmati, per evitare eventuali disagi. Le autorità, comunque, assicurano che «è tutto sotto controllo». «Stiamo refrigerando il centro della Protezione civile - continua Cinquemani -: creando un’ambiente fresco, metteremo a disposizione di chi ne ha bisogno quei luoghi, in cui d’inverno accogliamo i senzatetto per dargli un letto caldo». Per permettere agli anziani di trovare un po’ di refrigerio, sfuggendo così sia all’afa sia alla solitudine, i centri ricreativi del Comune hanno organizzato per oggi un pomeriggio di svago nelle sale dell’Hotel Marriot di via Washington. Mille le persone attese per le 16. Anche l’Asl, che domani presenterà il suo «piano contro il caldo», dà una mano ai milanesi. «Metteremo a disposizione alcune decine di letti in più e metteremo in circolazione 31 ambulanze anziché 24». Dal 7 luglio, infine, saranno attive sei nuove postazioni di portierato sociale in zone periferiche della città e saranno aperti tre salottini di ricreazione e riposo. «I nuovi servizi - afferma Tiziana Maiolo, assessore alle Politiche sociali - sono una delle tante risposte del Comune alle esigenze degli anziani».
«Noi facciamo la nostra parte - conclude Cinquemani - ma è importante che ogni cittadino collabori. Bisogna cercare di seguire alcuni piccoli consigli per evitare i malori». Ancora una volta: bere molto (almeno due litri al giorno), evitando l’acqua ghiacciata, vestirsi leggeri ed evitare di passare troppe ore sotto il sole. Poi, una novità: evitare i parchi. «Alcuni studi recenti - spiega il dottor Giancarlo Fontana, responsabile del 118 - hanno dimostrato la presenza di una più elevata percentuale di ozono nei parchi, fattore che aumenta la percentuale di esposizione ai malori». Non bisognerebbe, poi, utilizzare i ventilatori che contribuiscono a seccare l’ambiente e a disidratare l’organismo.

«Bisogna anche stare molto attenti - continua Fontana - ai cambiamenti di umore nelle persone anziane. Queste hanno infatti una sensibilità alla disidratazione inferiore alla norma e un repentino cambio di umore potrebbe essere un campanello d’allarme».

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