Alitalia, si inasprisce lo scontro sindacale

Nuove accuse del Sult. Scendono i debiti. Al via il potenziamento della base di Milano

da Milano

Lo scontro sull’Alitalia si fa più duro, mentre l’argomento non sarà all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani, com’era stato precedentemente annunciato. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, i temi relativi allo stato di salute della compagnia e a eventuali misure «di sistema» da adottare in relazione al rincaro del petrolio potrebbero essere comunque affrontati in via informale. Il Sult, il sindacato che non ha firmato gli accordi per la ristrutturazione e che più di ogni altro ha ostacolato il cammino dell’amministratore delegato Giancarlo Cimoli, ieri ha dato un nuovo affondo contro la gestione della compagnia: «I sacrifici dei lavoratori di Alitalia sono stati vani - afferma in una nota - il piano di risanamento era sbagliato. Un errore da 300 milioni di euro, la metà dei quali si pensa di recuperare mandando via altri 2mila dipendenti. In totale, l’azienda pensa di poter fare a meno di 5.700 lavoratori. Chi non ha sbagliato è il Sult che sotto a quel piano non ha voluto mettere la firma». Il Sult, insieme all’Avia (l’altro sindacato degli assistenti di volo) per domani ha in programma un sit in davanti a Palazzo Chigi.
Da parte sua l’azienda, secondo fonti sindacali - ha chiesto alle organizzazioni dei lavoratori - non al Sult, «cancellato» dai tavoli - di incontrarsi la settimana prossima per avviare le trattative sulla cassa integrazione. Il confronto verterà sulle modalità di attuazione delle misure.
Ieri sono stati diffusi i dati mensili richiesti dalla Consob sull’indebitamento netto del gruppo, sceso in luglio a 1.710 milioni, con una riduzione del 2,5% (43 milioni) rispetto al 30 giugno; questo grazie anche alla favorevole stagionalità estiva. La disponibilità di cassa e i crediti finanziari a breve sono pari a 321 milioni di euro.
In tema di piano industriale, si è appreso che dal primo ottobre l’azienda intende portare a regime la base di Milano (Linate e Malpensa) dal personale navigante, riducendo drasticamente l’anomalia degli equipaggi in transito da Roma. Ci saranno 330 piloti di medio e 63 di lungo raggio; 607 assistenti di volo (di cui 200 stagionali), sul medio raggio; 781 (di cui 259 stagionali), sul lungo raggio. Complessivamente Linate e Malpensa occuperanno 393 piloti e 1388 assistenti di volo (di cui 459 stagionali).


Per quanto riguarda il personale tecnico, alle circa 150 unità già presenti si aggiungeranno entro marzo 2006 altre 100 unità (di cui 50 trasferite e 50 assunte in loco). In totale, quindi, tra base operativa tecnica e personale navigante Alitalia avrà oltre 2mila persone tra Malpensa e Linate, cioè più del 10% dell’intera popolazione aziendale.

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