L'assurda storia di Adrian Solano, ai mondiali di sci senza aver mai visto la neve

Nel 2017 il venezuelano si rese artefice di un un'impresa memorabile: gareggiò ai mondiali in Finlandia indossando gli sci quel giorno per la prima volta

L'assurda storia di Adrian Solano, ai mondiali di sci senza aver mai visto la neve

Si fruga in tasca, stanco, confuso, allampanato. Poi estrae soltanto un paio di banconote penosamente appallottolate e qualche monetina tintinnante. In totale fanno 28 euro. Non esattamente un capitale. Di certo non abbastanza per persuadere la polizia areoportuale francese. Massì, si dicono gli agenti. Figurati se questo non è un clandestino. Ci ha provato, ma l'abbiamo colto con i polpastrelli ancora freschi di marmellata. Eppoi quella storia è talmente assurda che non se la berrebbe nemmeno un poppante. "Mi chiamo Adrian Solano. Vengo dal Venezuela. Sto andando in Svezia ad allenarmi per i mondiali di sci". Come no, certo. Lo rinchiudono in una stanzetta angusta, conficcata nella pancia dello Charles de Gaulle. Per lui non tira una bella aria. Decisamente no.

Adrian e quel sogno inconfessabile

Come in tutte le storie che si rispettino, una parte - seppur accuratamente recondita - di verità c'è. Adrian, anno del signore 1994 quando viene al mondo, è a tutti gli effetti uno sciatore. Lo allena César Baena, coach della nazionale di skiroll venezuelana. Che tecnicamente sarebbe equiparabile allo sci sulla neve, non fosse per quei due sicuramente trascurabili particolari che manca la neve e ci sono delle rotelle attaccate agli sci. Roba adatta per sfrecciare sull'asfalto. Adrian però ha altre idee. Dal televisore del salotto ammira le imprese di quei suoi altri colleghi che fluttuano su quelle coltri bianche. Non vorrebbe dirlo, per timore che qualcuno ci resti male, ma è quello il suo sogno. Non solo: vuole andare ai mondiali di sci nordico in programma a Lathi, Finlandia, nel 2017. Un giorno si fa coraggio e lo rivela a Baena. Lui fa spallucce e, matto al quadrato, gli risponde: "Ok, ti alleno per questo. E vengo pure io a gareggiare".

Quell'ignobile cabaret all'aeroporto di Parigi

Solano sarà anche mezzo folle, ma resta un atleta. E, come tale, sa che per raggiungere l'obiettivo tocca allenarsi. Così, considerato che non ha mai visto un fiocco di neve vero in vita sua, pensa svelto che gli serve una trasfertella in un posto dove possa sorbirsi un corso accelerato. Indice che scorre sulla cartina, epifania inevitabile: "Sì, vado in Svezia, lì c'è un mucchio di neve". Biglietto aereo acquistato con fatica, perché il conto in banca non scuce sorrisi. Ma per alimentare un sogno questo ed altro. Volo lunghino. Scalo a Parigi. Qui sopraggiunge il patatrac. Gli zelanti agenti dello Charles De Gaulle ne osservano le movenze e decidono di fermarlo.

Troppo sospetto, il tipo. "Sto andando ad allenarmi in Svezia per i mondiali di sci", farfuglia in un frenchenglish raffazzonato. Quelli dapprima si fanno una risata grassa. Poi si sentono presi in giro: "Ci credi fessi? In Venezuela non c'è neppure, la neve". Risultato: Adrian viene rinchiuso in una stanzetta, quindi trattenuto in un albergo a due passi dall'aeroporto, dunque rimpatriato con il primo volo utile. Inutili le proteste di Solano: "Sono uno sciatore, non sono un clandestino", ripete anche mentre sale forzatamente la scaletta dell'aereo. Poi Parigi sfuma in lontananza dietro l'oblò appannato, così come i suoi sogni.

Una salvifica colletta su GoFundMe

La storia fa in fretta il giro del mondo. E la polizia francese viene messa altrettanto rapidamente alla berlina, accusata di razzismo, tacciata di stralunante pressappochezza. Il guaio intanto resta. Ma non è detta l'ultima parola. A lenire la ferita ci pensa Aleksi Valavuori, ex dirigente sportivo e conduttore tv finlandese. Legge la storia di Solano, si commuove, agisce. In breve tempo mette su una colletta su GoFundMe.com e grazie alla sua popolarità raccoglie 4mila euro, regalando così una nuova chance al giovane Adrian. Adesso ha i soldi per comprarsi un nuovo biglietto aereo, anche se la preparazione che aveva immaginato si è vaporizzata tra le nebbie dello scalo francese. Ai mondiali di sci nordico di Lathi, pare incredibile ma è vero, l'hanno ammesso. Stavolta acquista un diretto. Passa dall'avvolgente tepore sudamericano all'ibernamento finlandese. Non è assolutamente pronto. Per nulla. Ma adesso che è finalmente in ballo, intende ballare.

La prima volta sulla neve: comica e commovente

La prima volta non si scorda mai, recita il vecchio adagio. Ma può un battesimo coincidere con il giorno più importante? Nel caso di Solano, decisamente sì. Imparare a sciare sulla neve ai mondiali di sci nordico: se non è epica pura questa le regole della vita non valgono più. Il fondista venezuelano si presenta comunque allegro ai cancelletti di partenza. Prende parte alle qualifiche della 10 km a tecnica classica, sfoggiando il pettorale numero 1. L'approccio però è intricato. Solano oscilla, ruzzola a ripetizione, allarga penosamente le gambe nel tentativo estremo di trovare un equilibrio. Non ci riesce. Niente da fare. Al sesto km depone le armi, incapace di proseguire. Pubblico e telecronisti se la ridono, ma applaudono anche per il coraggio.

In fondo ci arriveranno i compagni di squadra Bernardo Baena (52° al traguardo) e il suo allenatore César. Una disfatta annunciata, ma Adrian comunque sorride davanti alle telecamere avide, in fremente attesa di raccontare la sua storia. Frugandosi in tasca, adesso, ci trova un sogno realizzato.

Adrian Solano
Adrian raggiante al traguardo

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