Tragedia nel mondo dello sport dopo che è stata diffusa la notizia della morte prematura del 18enne Jackson James Rice, giovanissimo campione di kitesurf atteso ai giochi olimpici di Parigi. Il ragazzo è purtroppo deceduto a seguito di un drammatico e improvviso incidente.
Cosa è successo
Secondo quanto riferito dalla stampa estera, Jackson James Rice ha perso la vita lo scorso sabato 15 giugno, mentre stava facendo un'immersione in apnea da una barca a Faleloa, Ha'apai, nelle Tonga. Si teme che il ragazzo possa aver avuto un "blackout" mentre si trovava immerso in acque poco profonde. Dopo non averlo più visto riemergere, il 18enne è stato recuperato senza vita intorno alle 12.15. Il corpo era sotto la barca. Purtroppo non è stato possibile fare nulla per salvargli la vita, i tentativi di rianimazione cardio-polmonare sono risultati inutili.
Jackson, figlio di Darren e Nina, entrambi di origini britanniche, era nato negli Stati Uniti e si era poi trasferito con la famiglia a Tonga. È cresciuto ad Haʻapai, dove i suoi genitori gestiscono ancora oggi un albergo turistico. Il ragazzo era un campione di kitesurf e avrebbe dovuto prendere parte alle Olimpiadi 2024, rappresentando Tonga. A parlare del terribile incidente è stato il padre Darren Rice, intervistato dal Matangi Tonga News. In famiglia e fra gli amici era conosciuto come JJ. Il ragazzo era felice di partire per le Olimpiadi e rappresentare Tonga, di cui ormai si sentiva cittadino. Dopo un ottavo posto conquistato all'evento Sail Sydney, Jackson James Rice aveva ottenuto la possibilità di competere alle Olimpiadi.
La sorella del giovane, Lily Rice, ha scritto un toccante messaggio dedicato a suo fratello su Facebook. "Ho avuto la fortuna di avere il fratello più straordinario del mondo e mi addolora dire che è morto", ha scritto la ragazza. "Era un kitefoiler straordinario e sarebbe arrivato alle Olimpiadi e ne sarebbe uscito con una grande medaglia scintillante... si è fatto tanti amici fantastici in tutto il mondo", ha aggiunto.
Il blackou
Stando a quanto riportat dalla National Library of Medicine, un blackout in acque poco profonde consiste nella perdita di
coscienza dovuta a ipossia cerebrale. La condizione è spesso causata dall'iperventilazione che si ha prima di un'immersione, che abbassa il livello di anidride carbonica (CO2) e ritarda il bisogno di respirare del subacqueo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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