Niente fiori al cimitero Laurentino. E per protestare contro il Comune i fioristi bloccano lentrata del camposanto. Sigilli, da giovedì, alle 7 attività commerciali della nuova struttura comunale di Roma Sud. Motivo? Concessioni irregolari. Peccato, però, che ad autorizzare gli operatori di Trigoria sia stata la stessa Ama, lazienda municipalizzata concessionaria del terreno capitolino, con un bando di gara ritenuto irregolare. Anzi, del tutto illegale. Nonostante questo nel maggio 2002, quando viene inaugurato il complesso destinato ai defunti del X, XI, XII, XIII e XV Municipio, lAma autorizza la realizzazione dei chioschi e la vendita di fiori. Daltro avviso i vigili urbani del XII gruppo i quali, ordinanza alla mano, per la seconda volta in tre anni ordinano la rimozione delle strutture considerate abusive.
«Una situazione paradossale - spiega Irma Gorini, una delle fioriste coinvolte dal provvedimento dei vigili urbani -: da una parte lAma indice una gara pubblica per unarea che non è di sua proprietà e stila persino la graduatoria, dallaltra il Comune di Roma, proprietario, non fa nulla per legittimarci. Siamo stati chiusi una prima volta nel 2004 dopo esser stati multati due anni prima. Dal Tribunale amministrativo del Lazio abbiamo ottenuto una sospensiva. E abbiamo continuato a lavorare. Successivamente il Tar ci ha comunicato che lAma chiedeva la restituzione dellarea. La nostra presenza era ritenuta indispensabile per lapertura del nuovo cimitero a Trigoria sia dal direttore dellAma, ingegner Perrone, sia dal capo di gabinetto del Comune. Ora dovremmo chiudere i battenti in attesa di un nuovo concorso. E alla gente che continua a chiederci fiori cosa rispondiamo? I tempi saranno lunghi e le nostre famiglie come andranno avanti?».
Un servizio, del resto, di pubblica utilità per il camposanto, lundicesimo della capitale ma il primo per estensione (27 ettari per un totale di 15mila loculi) e che dallaltro giorno è stato sospeso. «Una protesta sacrosanta - interviene Pasquale Calzetta, capogruppo Forza Italia nel XII - perché da 5 anni aspettano un bando che li regolarizzi. Bando che non è mai arrivato. In questi anni queste hanno garantito un servizio e ora si vedono abbandonati dalle istituzioni». «Qualcuno dice che al posto nostro dovranno realizzare una rotatoria collegata alla Laurentina» commentano altri fioristi.
Dal canto loro i protagonisti di questa vicenda si sono appellati al Consiglio di Stato per far valere i loro diritti. Primo fra tutti quello al lavoro visto che hanno investito tempo e denaro in unimpresa allapparenza regolare. Almeno per lAma. Il Campidoglio conosce bene la situazione ma non riesce a venirne fuori.
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