Amori da «Ricchi e poveri» tra vecchie note e nuove gag

Un musical sulle indimenticabili canzoni del gruppo genovese Quattro storie di sentimenti che ironizzano anche sulle corna

Amori da «Ricchi e poveri» tra vecchie note e nuove gag

«È ora di riscoprire l'orgoglio italiano. L'Italia deve tornare ad amarsi. Abbiamo qualità che per provincialismo snobbiamo, ma all'estero sono amatissime. E non dovremmo vergognarcene. Sono la cucina, la moda, la forza della melodia». A pronunciare queste parole è un giovane uomo di teatro, armato di sano entusiasmo e tanta tanta pazienza. Il suo nome è Alfonso Lambo, è autore e regista di Sarà perché ti amo , musical costruito sulle canzoni più celebri dei Ricchi e Poveri, al Teatro Nazionale da stasera al 15 marzo (ore 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 46- 26 euro, info 02.00.64.08.88.).

Coreografato da un perfomer veterano (ma certo non anziano) del musical italico, Andrea Verzicchio, musicalmente arrangiato da un artista ventiduenne di nome Davide Marchi (capace di rivestire i brani dello storico gruppo genovese con suggestioni perfino rock e funk), Sarà perché ti amo si segnala come un progetto pensato e costruito da giovani. Sublime paradosso pensando a come oggi pop melodico italiano faccia rima con nomi come Tiziano Ferro o Laura Pausini. La risposta la dà proprio Alfonso Lambo: «Ferro o Pausini attualmente riempiono gli stadi, non hanno bisogno di un musical. Sarà perché ti amo invece celebra un classico, perché le canzoni dei Ricchi e Poveri, da “Che sarà” a “Mamma Maria” a “La prima cosa bella”, sono nell'immaginario collettivo, tutti noi le conosciamo, non necessariamente per averle ascoltate di proposito. Non solo: nelle discoteche italiane e estere le canzoni dei Ricchi e Poveri in versione dance vanno ancora moltissimo. La loro forza è la semplicità, la capacità di entrare nella memoria, oltre al tema imperante dell'amore. Che è poi il tema di fondo di questo musical».

Al centro dello spettacolo – scritto in ben sette anni e interpretato da perfomer riconosciuti del musical come lo stesso Verzicco, Altea Russo e Paola Ciccarelli – ci sono quattro storie d'amore, di cui una gay. «Ma spero proprio che non debba essere questo l'argomento principale parlando di questo msuical. A trionfare è l'amore e basta, con le sue passioni, tradimenti e disamoramenti». L'idea di sfruttare canzoni celeberrime di un gruppo per farne pretesto narrativo di un'opera musicale genera immediatamente un paio di analogie tra gli appassionati di musical: We will rock you sulle musiche dei Queen e Mamma Mia! su quelle degli Abba. «Non ci dispiace certo se vorranno parlare di questo nostro musical come del Mamma Mia! italiano – spiega Lambo –. I Ricchi e Poveri, come gli Abba, sono amatissimi anche in Sudamerica e Germania, dove questo musical potrebbe emigrare e raccogliere favori».

Tanto più che una benedizione autorevole è venuta proprio dai Ricchi e Poveri («li ho incontrati a un bar a Malpensa nel 2009: due ore e mezzo a chiacchierare, continuamente interrotti dalla gente che chiedeva autografi») e dal loro editore Mario Allione, che ammette: «Quando vidi per la prima volta il cartellone di questo spettacolo mi innervosii. Poi conobbi Lambo e Verzicchio e vidi la bontà del progetto. Lo stesso Pupo, autore delle parole del brano del titolo, augura il meglio a questo show».

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