Anche il vetro fa la sua parte in fatto di risparmio energetico e sostenibilità: basti pensare che solo nel 2010 grazie al riciclo degli imballaggi in vetro si è recuperata una quantità di energia pari a 1.567.139 MWh. Una cifra che, forse, così non dice molto, ma che acquista significato se tradotta in concreto: è l'energia sufficiente a far funzionare per un intero anno quasi sei milioni e mezzo di lavatrici di Classe A. Non solo risparmio energetico, ma anche riduzione degli inquinanti. Il riciclo del vetro nel 2010 ha evitato che nell'aria venissero rilasciate emissioni per poco meno di due milioni di tonnellate di CO2.
A tutto questo ci pensa il Coreve (Consorzio recupero vetro) che, costituitosi nel 1997 in seguito al Decreto Ronchi, ha lo scopo di gestire il ritiro del vetro raccolto nei Comuni e di raggiungere gli obiettivi di riciclo dei rifiuti di imballaggi generati sul territorio nazionale. In oltre dieci anni di attività i risultati raggiunti sono importanti. Nel 1998 si recuperava il 39% del vetro immesso sul mercato, oggi se ne ricicla il 68,3%. Quest'anno il Coreve, attraverso le convenzioni stipulate con i Comuni italiani, ha ritirato circa 1.180.000 tonnellate sulle 1.584.000 raccolte. «La percentuale di riciclo per il 2010 - commenta Gianpaolo Caccini, presidente di Coreve - supera di ben 8 punti percentuali la soglia fissata dalla normativa (60%). Ma si potrebbe fare ancora di più. Per questa ragione abbiamo coinvolto direttamente i cittadini, ma anche gli interlocutori istituzionali con una campagna di comunicazione sulla qualità in una grande operazione di consapevolezza, informazione e responsabilità. Per evitare il rischio di differenziare a vuoto, sostenere il circuito della raccolta-riciclo e contribuire alla sostenibilità del nostro pianeta». Due i fattori che, maggiormente, consentono un forte risparmio energetico utilizzando il rottame di vetro: il primo è il notevole abbassamento delle temperature di fusione; il secondo è la riduzione di energia «consumata» per l'estrazione delle e la produzione di materie prime tradizionali. Grazie all'utilizzo di vetro proveniente dalla raccolta differenziata le temperature del forno si abbassano tra i 200 e i 500 C° a seconda della percentuale di rottame impiegato. I forni più moderni producono vetro di altissima qualità utilizzando oltre il 90% di rottame di vetro. Altro fattore è la riduzione dell'estrazione di materie prime tradizionali, attività notoriamente «energivora».
In sintesi, ogni 10% in più di rottame di vetro immesso nel forno produce indicativamente un risparmio del 2,5% dei consumi di energia di reazione. Nel 2010, si è avuto un risparmio energetico complessivo di 293.055 Tep, pari a circa 2.945.742 barili di petrolio e una riduzione di utilizzo di materie prime di circa 3.024.481 tonnellate.
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