Ancora petrolio nel Lambro È l’ottava volta dal disastro

Non c’è proprio pace per il Lambro, uno dei fiumi più inquinati d'Italia. E non è solamente una fama che si trascina da anni, ma realtà. Lo testimoniano gli otto disastri ambientali in meno di un anno dopo quello della raffineria di Villasanta che aveva visto 1.800 tonnellate di idrocarburi finiti nel corso d’acqua brianzolo e arrivati sin nel mare Adriatico. L’ultimo allarme è scattato quando erano appena passate le 12 di ieri mattina. Dopo le prime segnalazioni provenienti da Biassono e Villasanta, gli agenti della Polizia Provinciale si sono recati sul posto insieme ai tecnici del Settore Ambiente, dell’Arpa e anche del Nucleo sommozzatori della Protezione Civile. Sul posto per coordinare i lavori di contenimento anche Fabrizio Sala, assessore provinciale all’Ambiente. Dalle prime indagini l’origine dell’immissione dell’inquinante nel tratto di fiume che scorre nel parco di Monza è stata identificata in uno scolmatore del collettore fognario proveniente dalla zona industriale di Villasanta. Ulteriori ricerche sono in corso per localizzare con maggiore precisione il punto esatto dello sversamento. Si tratta di idrocarburi e sostanze oleose. In un paio di ore la macchia fortemente inquinante ha già superato la terza città della Lombardia e si è diretta verso Milano, dove sono stati allertati i tecnici e la polizia provinciale. Nel frattempo la Protezione civile ha valutando la possibilità di posizionare pannelli assorbenti nei tratti del fiume più idonei per raccogliere eventuali residui e iniziare così l’opera di bonifica.

I tecnici stanno anche provvedendo ad ultimare i campionamenti per procedere con le analisi di laboratorio, l’assessore Sala stigmatizza l’ennesimo episodio di inciviltà sul fiume, e assicura da parte della Provincia il costante presidio capillare del territorio: «Sono necessarie una maggiore responsabilità e coscienza ambientale per tutelare i nostri corsi d’acqua che scontano, purtroppo, le gravi conseguenze di anni di incuria e disattenzione. Tante, troppe sono le persone incivili che non si rendono conto del danno che procurano».

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