
Gentile Direttore Feltri,
ma davvero ci serviva la sentenza di un giudice per sapere e stabilire che una donna è donna e che un uomo quindi è uomo?
Una volta era tutto più semplice, facile, chiaro, naturale.
Rosa Marchesi
Cara Rosa,
no, non ci sarebbe servita, in tempi normali, ma questi sono tempi oscuri, in cui l'ideologia ha preso il sopravvento persino sull'evidenza, sul buonsenso, sulla logica. Essa trionfa sulla verità. Dunque, sì, era necessario che un tribunale sentenziasse che «donna è donna», proprio come se avesse dovuto stabilire che due più uno fa tre o che il pianeta Terra è sferico e non piatto, come sostengono pure certi complottisti o che è la Terra a girare intorno al Sole, perché il delirio woke, parente del politicamente corretto, ha messo in dubbio e in discussione qualsiasi cosa, persino che chi nasce maschio sia maschio, pur avendo una escrescenza, e che chi nasce femmina è femmina.
Nulla è e tutto è, secondo i progressisti, i quali vorrebbero che ciascuno potesse definirsi ora femmina e ora maschio, a piacimento, descrivendosi in base al momento e rendendo quindi la sua identità liquida e il suo riconoscimento da parte della società equivocabile e difficile. Non si discute sulla libertà di ciascuno di esprimere la propria sessualità, questo valore per me è sacrosanto. Non mi scandalizzo se un uomo vuole indossare la gonna, mettere lo smalto, i tacchi, uscire con la borsetta, truccarsi come Moira Orfei. Faccia pure quello che gli pare. Non mi scandalizzo nemmeno davanti ad una donna che veste come un uomo e intende ad un maschio assomigliare. Non mi scandalizzo se gli uomini scopano tra di loro, se sono consenzienti. Né se lo fanno le donne. Mi scandalizza e mi disturba semmai la pretesa di ridurre il genere ad una sorta di scelta personale, quotidianamente discutibile e ribaltabile, pure a convenienza, come accade in vari ambiti, anche sportivi. Il genere non è un abito, non è un paio di mutande, non è un taglio di capelli.
Esso è uno dei tratti salienti della nostra identità, funzionale alla nostra identificazione.Allora era indispensabile questo ritorno ai punti di partenza: la donna è donna. Se ha il pene, è uomo. La sinistra mondiale se ne faccia una ragione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.