Ancora a rischio il processo sui presunti abusi alla Olga Rovere

Il giudice che era stato collocato fuori ruolo dal Csm ha fatto ricorso al Tar del Lazio per contestare il decreto con il quale l'ex ministro Alfano aveva revocato la sua nomina a componente della commissione d'esame. Se il ricorso venisse accolto il dibattimento potrebbe essere azzerato

Sembrava scongiurato il pericolo di uno stop imminente al processo per i presunti abusi sui bambini della scuola materna «Olga Rovere» di Rignano Flaminio per la collocazione fuori ruolo da parte del Csm di uno dei componenti del collegio giudicante. Invece il rischio di dover ricominciare tutto da capo, anche a sentire le piccole (sempre presunte) vittime, c'è ancora. Il giudice Marzia Minutillo Turtur, infatti, ha impugnato davanti al Tar del Lazio il decreto con il quale l'ex ministro della Giustizia Angelino Alfano, in seguito al polverone che si era sollevato quando si era diffusa la notizia del nuovo incarico, aveva revocato la sua nomina a componente della commissione d'esame del concorso in magistratura. L'udienza di discussione del ricorso dovrebbe essere fissata a fine agosto e qualora il Tar dovesse accoglierlo, il collegio del Tribunale di Tivoli davanti al quale si sta tenendo il processo non potrà formarsi, rendendo sempre più concreto il pericolo che tutti gli atti del dibattimento svolti finora possano essere annullati. La notizia della presentazione del ricorso ha suscitato molto clamore tra le parti. L'avvocato Antonio Cardamone, che assiste le famiglie dei bambini, preferisce non entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto il giudice a rivolgersi al Tar ma sottolinea come la situazione «apra scenari incerti sul processo». «Confidiamo, comunque - continua il legale - che con il buonsenso delle parti non si creino intoppi tali da portare alla sua regressione alla fase iniziale». L'avvocato Pietro Nicotera si dice «allarmato»: «Come parte civile prende atto del fatto che evidentemente il magistrato non ha piacere di proseguire la sua attività al Tribunale di Tivoli».

Al contrario l'avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore di uno degli imputati, ritiene corretto il comportamento del giudice: «La dottoressa Minutillo Turtur - sostiene - ha assolutamente ragione a rivolgersi al Tar. È stata designata dopo estrazione. È grave la revoca disposta dal Csm in quanto ancora una volta dimostra di farsi condizionare dall'opinione pubblica».

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