RomaRoma come Chicago. Escalation di violenza nella capitale, dove troppo spesso le strade finiscono per essere teatro di sparatorie a cielo aperto. Lultima, venerdì alle 22, è tra le più odiose perché vede coinvolta una bimba di 10 anni.
La bambina è rimasta ferita mentre era in macchina con il padre, romano di 46 anni, pregiudicato per stupefacenti e reati contro il patrimonio. Luomo stava parcheggiando nelle vicinanze della sua abitazione quando, allaltezza di Largo Ferruccio Mengaroni, nella periferia romana di Tor Bella Monaca, lauto è finita in mezzo a una pioggia di proiettili. Fortunatamente solo uno ha raggiunto il vetro posteriore della vettura, che si è sbriciolato in mille pezzi. Alcune schegge di vetro hanno colpito la bambina, che è stata però medicata sul posto dal personale del 118, mentre suo padre è rimasto illeso. Ai carabinieri di Tor Bella Monaca e a quelli del Nucleo operativo di Frascati, che si occupano del caso, ha raccontato che i due sconosciuti parlavano con accento partenopeo. «Indaghiamo a 360 gradi - spiega il colonnello Rosario Castello - e non escludiamo che luomo e la figlia non fossero il vero bersaglio dellagguato, dal momento che su otto proiettili solo uno ha raggiunto lauto». Ormai è lecito supporre che la capitale sia teatro di guerra tra bande, visto il vortice di violenza e paura che non accenna a placarsi, come dimostra la cronaca. Il 15 settembre allArdeatino un pregiudicato è stato ferito a colpi di pistola da due persone in moto. Quattro giorni prima, invece, a San Paolo si era consumato un inseguimento a pistolettate: laggressore era stato preso subito mentre la vittima si era costituita dopo ore alla polizia.
Il 23 agosto, invece, Edoardo Sforna, 18 anni, era stato ucciso a colpi di pistola nella pizzeria dove lavorava a Morena.
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