Anna Maria Dominici, neo provveditore agli Studi della Lombardia, presenta il suo programma. La sfida sul tavolo: il problema della scuola multietnica «In classe 100mila stranieri, ma il presepe si fa»

Prima donna al vertice del sistema scolastico locale

Anna Maria Dominici, prima donna al vertice dell’amministrazione scolastica di Milano e Lombardia, ha presentato ieri il suo programma di lavoro. «La nostra è una scuola complessa - ha esordito – ma allo stesso tempo di grande qualità, grazie al lavoro della maggioranza degli operatori scolastici. Il mio particolare impegno è di pensare ai primi e agli ultimi. A favorire la crescita delle eccellenze, e sostenere chi vive nella scuola una situazione di particolare difficoltà. A cominciare dai disabili e dagli stranieri». E la questione degli stranieri, appunto, si presenta come uno dei problemi più delicati da risolvere. I dati sono di per sé eloquenti: sono ormai oltre 103mila gli alunni non italiani iscritti nelle scuole lombarde. «Abbiamo verificato – ha continuato il nuovo direttore scolastico regionale – che il 12 per cento di queste presenze avviene ad anno scolastico in corso. Se a questo si aggiunge il fatto che uno alunno straniero su quattro ha comunque scarse conoscenze di base della nostra lingua, è facile immaginare quanto sia diventato complesso il lavoro degli insegnati nelle classi. La nostra è sempre più una scuola multilinguistica e multiculturale: dobbiamo cercare il giusto equilibrio per fare reale integrazione».
In questa prospettiva la Dominici ha dato un giudizio positivo sul fatto che la scuola egiziana di via Ventura intenda recuperare il tempo perduto durante le vacanze di Natale, quindi ha annunciato la promozione di un progetto per alunni arabofoni presenti nelle nostre scuole, per assicurare loro la possibilità di conservare la lingua d’origine, senza per questo snaturare le radici della nostra scuola. E come esempio ha fatto quello del presepe: «È un simbolo della nostra cultura – ha detto – che va difeso e tutelato e che deve diventare un motivo di confronto e di dialogo». Ad ogni modo, per affrontare adeguatamente il problema dell’integrazione scolastica il direttore scolastico ha annunciato che verranno organizzati degli appositi corsi di aggiornamento sia per i docenti che per i dirigenti scolastici.
Altra questione affrontata è quella del tempo pieno. «L’ho visto nascere proprio quand’ero funzionaria del provveditorato qui a Milano – ha ricordato la Dominici – e so bene quanto sia un’esigenza importante per le famiglie. Stiamo aspettando la nuova circolare sulle iscrizioni, ma so che per risolvere la domanda di tempo pieno nella nostra città verranno messe a disposizione in ogni modo le risorse necessarie». Un altro impegno che aspetta il nuovo direttore scolastico è l’organizzazione degli uffici. Intanto la sede. «Nei primi mesi del prossimo anno – ha detto – andremo ad occupare la nuova sede di via Ripamonti 85. Dalla Provincia ho ottenuto altri spazi rispetto a quelli previsti: potremo sistemarci tutti nel modo più adeguato». Ma il fatto che più preoccupa la responsabile della scuola è la carenza di dirigenti: «Ho dovuto trovare in pochi giorni i dirigenti per gli uffici scolastici provinciali di Mantova, Lodi, Bergamo e Cremona. Le prospettive sono drammatiche, perché altri se ne stanno andando in pensione». Tra questi il capo di gabinetto Salvatore Foscarini e, fra un anno, lo stesso Antonio Zenga, una colonna della scuola milanese.

E intanto scoppia un caso: il responsabile dell’ufficio esami di Stato, Rosario Coppa, che per anni ha gestito il settore sconfiggendo i «diplomifici», si è visto negare il rinnovo del contratto di dirigente. Una bocciatura che ha colto tutti di sorpresa e che ha indotto l’interessato a presentare subito domanda di pensionamento.

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