Anne Ducros: ballate di gran classe

Franco Fayenz

Diciamo la verità: sebbene una promozione accorta, di provenienza francese, l’abbia definita di recente «regina indiscussa del jazz vocale europeo», pochi si erano avveduti, al di qua delle Alpi, delle doti di Anne Ducros. Nel suo passato si notano soprattutto un paio di buoni dischi e alcuni sodalizi di prestigio (Michel Petrucciani, Michel Legrand). Oggi - ci si perdoni l’indiscrezione, trattandosi di una signora - la bionda Anne, nata a Pas de Calais nel 1959, ha 46 anni ben celati da stupende fotografie di qualche tempo fa. Eppure, proprio ora ha calato l’asso di cuori con il cd Piano, piano: per lei la casa discografica ha scomodato i pianoforti preziosi di Chick Corea, Enrico Pieranunzi, Jacky Terrasson e René Urtreger. Si spiega quindi la curiosità con cui Anne era attesa al club Blue Note di Milano, sosta di una sera fra Dubai e Parigi, quantunque i suoi accompagnatori fossero Olivier Lutman al pianoforte e piano elettrico, Sal La Rocca al contrabbasso e Johannes von Oosterhut alla batteria (peraltro apprezzabili, affiatati e convinti). Bene, Anne Ducros è proprio brava e tiene la scena con sicurezza.

Ha una notevole estensione vocale ben controllata, con ricordi lontani di Billie Holiday, e usa il canto sillabato in funzione creativa, non di ripiego. È consapevole dell’importanza del suo momento attuale, e infatti ha scelto il programma da Piano, piano (Naima, Just In Time, I Thought About You, Gnossienne n.1, Les Feuilles Mortes). Successo cordiale e meritato.

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