"Un anno di carcere per chi imbratta chiese e monumenti"

Il nuovo decreto. De Corato: "Sarà più facile punire i writers". Podestà propone spazi per l’arte di strada. La Moratti: "La città è già cambiata, avanti così"

«Milano è più pulita di qualche anno fa. Le risorse che la città ha dedicato per cancellare gli imbrattamenti hanno portato risultati, continuiamo su questa strada». Parole del sindaco Letizia Moratti rilasciate ieri mattina in Prefettura poco dopo la riunione straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza. Presenti, oltre a sindaco e prefetto, il presidente della Provincia Guido Podestà e il comandante dei vigili urbani Emiliano Bezzon. Giusto il giorno prima il sindaco di Bologna, Flavio Delbono, aveva lanciato la sua proposta, di premiare con crediti sulla pagella gli studenti che avrebbero cancellato firme e scarabocchi dai muri dei palazzi. «Una proposta da studiare» è stato il commento unanime di Letizia Moratti e Guido Podestà. «La esamineremo con il direttore scolastico regionale insieme alle esperienze di altre città» ha aggiunto poi il sindaco.
Entrambi, Moratti e Podestà hanno sottolineato la distinzione fra «arte di strada che merita spazi riservati» e il «decoro della città che merita lo stesso rispetto che si ha per casa propria. Ossia, se la creatività si esprime sui muri delle nostre case non è accettabile».
«Credo che si possano individuare spazi dove poter esprimere la propria creatività» ha aggiunto Podestà. Come esempio di «arte di strada» e «esperienza positiva» Letizia Moratti ha ricordato i tombini colorati in mostra in zona Tortona, alludendo all’iniziativa recente promossa da Metroweb e patrocinata dall’assessorato alla Cultura.
In prefettura è stata fatta una panoramica sul decreto sicurezza appena approvato in Parlamento. Ha chiarito il prefetto Gian Valerio Lombardi: «Stiamo valutando come adattare le norme alla nostra realtà cittadina».
E a proposito di graffiti, le regole significano anche giro di vite. Soddisfatto il vicesindaco Riccardo De Corato che non ha presenziato alla riunione per via di un impegno a Roma ma ha commentato: «La nuova legge in materia di sicurezza ha dimostrato di far tesoro delle indicazioni del Comune di Milano. Non è più necessaria la querela di parte per far partire l’iter giudiziario nei confronti di un writer. Prima di questo decreto le periferie erano penalizzate, per gli stabili che non si trovavano nel centro storico occorreva la querela del proprietario o del condominio, ora si procede d’ufficio. E in caso di flagranza di reato la pena non sarà più una “risibile” multa da 103 euro ma potrà arrivare fino a mille euro o, in alternativa, il giudice ordinario (e non più il giudice di pace) potrà decidere per la reclusione fino a sei mesi».
L’inasprimento delle pene è ancor più evidente quando lo scarabocchio rovina un edificio di interesse storico-artistico. Qui la riforma dell’articolo 639 prevede che la reclusioni arrivi a un anno e si sommi una multa fino a 3mila euro. In caso di recidiva si sale a due anni con sanzione fino a diecimila euro.
«È bene che i writer che stupidamente prendono di mira le Colonne di San Lorenzo e gli imbrattatori incalliti sappiano cosa li aspetta non appena il decreto legge entrerà in vigore, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale - ha dichiarato il vicesindaco. Che ha ricordato che il «Comune in virtù delle consistenti spese per la pulizia e la promozione delle campagne anti-writer si costituirà parte civile.

Ha concluso il vicesindaco De Corato: «Visto che i diversi processi che si stanno celebrando davanti ai giudici di pace, grazie all’impegno del Comune, sono tutti caratterizzati da abiure postume, ossia da un esercito di graffitari pentiti, non vorrei che ora che la pena è aumentata si creasse un affollamento di “pentiti” nelle aule di giustizia».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica