Ricordate Gabrielle Giffords? È la deputata del Congresso americano che rimase gravemente ferita nella sparatoria dell’8 gennaio scorso a Tucson, in Arizona. Un balordo, Jared Lee Loughner, uccise sei persone durante un comizio della Giffords, vero bersaglio dell’attentato. Pesanti critiche travolsero il mancato vicepresidente repubblicano Sarah Palin, che aveva redatto una «target list» di avversari politici tra cui figurava anche la deputata ferita. Fu accusata di fomentare odio e violenza come «mandante morale» della strage.
Chissà allora come si dovrebbe definire l’ultima trovata dell’allegra brigata del Fatto Quotidiano, che ieri sul sito internet diretto da Peter Gomez hanno lanciato il «concorsone del Misfatto». Mentre si moltiplicano gli appelli a raffreddare il clima politico e moderare i toni, la gazzetta delle procure lancia un sondaggio online per votare il miglior «giustificatore dell’ingiustificabile». Cioè una lista di proscrizione con i peggiori «berluscones».
Una goliardata? Tutt’altro, a leggere gli accenti del testo che presenta la «Travaglio’s list»: «Perché in questo Paese gareggiano solo i cantanti a Sanremo? Sono solo costoro a sudare come suini per argomentare tesi eteree? E Belpietro, dove lo mettiamo? Probabilmente insieme a Cicchitto, quindi in posti da frequentare con cautela. E Rotondi? Ogni giorno vediamo sfilare gli stessi volti agghiaccianti di vassalli sguinzagliati in difesa dell’indifendibile, a sostegno dell’insostenibile».
Così il Fatto passa dal televoto del festival al tiro al bersaglio su internet, compresi gli accessori «come la capigliatura da opossum applicato sul cranio della Bernini o lo sguardo ammaliatore di Mario Sechi». Sono 13, numero del malaugurio. Vanno da Daniela Santanchè a Ignazio La Russa, da Belpietro a Sallusti, da Capezzone alla De Girolamo. Ma i lettori si lamentano: troppo pochi questi «lacché». Dove sono Lupi, Rotondi, don Verzé, la Carfagna, la Brambilla? Perché mancano quelli della Lega? E il «repellente Sacconi» (Brulollo)? «Quel ributtante di Ferrara e quella lingua color marrone di minzolino» (roberto291961)? Vorrebbero addirittura «il Pacciani» (tizi66). E naturalmente «tutta la redazione di Libero, il Giornale, Il Foglio e Europa e manca anche Sgarbi» (Catilina).
Hai voglia a dire che non si tratta di una campagna d’odio né di spandifango, appellativi riservati alle inchieste del Giornale.
La verità è che i lettori del Fatto hanno preso la cosa tremendamente sul serio. Alle 20 di ieri erano stati superati i 20mila voti (la Santanché stravince su Capezzone), con un migliaio di segnalazioni su Facebook e 565 feroci commenti contro «i peggiori giustificatori di B». Eccone alcuni, testuali.
«Avete preso un pugno di viscidi vermi e vorreste che noi votassimo il più ripugnante» (filpa52186). «Non sarebbe meglio farli visitare da dottori capaci?» (agnes). «Bisognerebbe istituire un accalappia-politici che ci tolga gli esemplari socialmente patologici» (Johnny). «Sono tutti da portare in discarica» (dopa). «Sono tutti spazzatura umana non riciclabile» (Fabio62). «La lista è composta da nomi appartenenti alla categoria dei “diversamente umani”» (Jack Flash). «Fanno schifo e vomito, fanno paura ai bambini» (mortealtiranno). «Come si può giudicare in una mandria di porci che sguazzano nel loro letame qual è il più pulito?» (asterisco). «Un bel branco di berluscani rabbiosi» (bfuoridaic).
E questi sono i più minacciosi, roba da scongiuri (o da scorta). «Se dovesse accadere l’irreparabile (mister B. continua così) il popolo li cercherà e per loro non sarà una bella esperienza. Quando il popolo si muove le leggi non esistono più...» (Marco_it). «E se smettessimo di ridercela e cominciassimo a muoverci?» (Maria Vittoria). «Morto il re muoiano tutti questi traditori dell’Italia!» (Liberty). «Io mi accontenterei di una semplice inserzione funebre» (Fabrizio Rudian su Facebook).
«Quanto mi piacerebbe vederli tutti insieme al loro padrone pagatore a fare l’altalena dalla balaustra di un distributore!» (Cartouche). «...a testa in giù, ovviamente!» (roberto291961). «Un falò e dentro tutti» (Franco Pellizzari). E ad accendere la pira, la carta del Fatto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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