Appelli, vignette e sfottò Così i quotidiani all’ora X

Nel giorno delle urne alcune delle principali testate nazionali si sono apertamente schierate sui referendum

Francesco Casaccia

da Roma


I giornali come specchio della società. Per un tema così delicato come i quattro referendum sulla procreazione assistita tutti i quotidiani dedicano l’apertura della prima pagina a questo avvenimento. E, se alcuni tra quelli a maggiore tiratura nazionale, non si sbilanciano più di tanto, altri si schierano apertamente.
Avendo il tempo e la voglia si possono acquistare i principali giornali italiani e vedere che «taglio» hanno dato alla notizia. Il Corriere della Sera nonostante il titolo d’apertura volutamente asettico: «Referendum, gli italiani decidono», ha continuato la sua schieratissima campagna per il Sì fino all’ultimo giorno con tanto di editoriale di Enzo Biagi che invitava ad andare a votare. La Stampa di Torino invece non si è sbilanciata. L’apertura è dedicata al quorum per il quale servono, scrive il giornale, 24,8 milioni di voti. Sia il quotidiano della Rizzoli che quello della Fiat, riportano la notizia che il tribunale di Roma ha respinto il ricorso del Codacons che chiedeva al governo di inviare sms per avvertire gli elettori sul referendum. Il Messaggero di Roma non si sbilancia. L’apertura è sui referendum con il seguente titolo: «Fecondazione, l’Italia a confronto». E sotto: «L’incognita del quorum pesa sulla validità della consultazione, il fronte dei referendari spera in una rimonta».
La Repubblica ha un titolo diverso, anche se sempre riferito al referendum. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro apre con le dichiarazioni del presidente della Repubblica («Ciampi: vado a votare»). Non manca un accenno alla sfida dei poli per il raggiungimento del quorum. Perché questo referendum, anche se un argomento così delicato come la procreazione assistita, si è comunque caratterizzato politicamente.
E così, ad esempio, L’Unità di ieri titolava: «Votate e poi andate al mare. C’è un solo modo per difendere diritti e dignità: mettere nell’urna quattro sì per la vita». Il Manifesto ha un disegno di Ludovica Valori a tutta pagina che raffigura una matita che segna la croce sul sì. A fianco, un lungo titolo: «Procreazione assistita, comincia il battiquorum. Niente sms agli elettori, ma il fronte del sì fa da sé e invita a recarsi alla urne entro le 12, sperando che lo faccia anche Ciampi. Berlusconi non va al seggio ma in Sardegna, oggi Fassino in radio a urne aperte. È sfida all’ultimo voto».
Naturalmente anche Liberazione, giornale comunista, si schiera per il sì. Il titolo è: «Astensione o libertà di scelta» e sotto un grande logo dei Comitato per il sì ai referendum. Nel supplemento Liberazione della domenica, c’è una foto a tutta pagina di una ragazza (Susanna) con una sua dichiarazione: «Sono incinta solo perché sono andata in Svizzera». All’interno del giornale una lunga intervista che racconta la sua storia e quella del suo compagno Silvano.
Per i referendum sulla fecondazione ha preso una posizione molto netta anche Avvenire, il quotidiano dei vescovi.

Tutta la prima pagina riporta un lunghissimo elenco di persone, rigorosamente in ordine alfabetico, con al centro a caratteri cubitali il titolo: «Noi non andiamo a votare». In basso un sommario con scritto: «L’embrione non è un ricciolo di materia ma l’inizio della vita di ciascuno di noi».

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