Istintivamente non sapremmo se condividere o no il Decreto sicurezza in discussione al Senato. Ma dopo avere visto i video prodotti dai centri sociali, i movimenti studenteschi e le associazioni dei progressisti più scamiciati - ma magari ci fosse del caviale, a sinistra – ci sentiamo fortemente a favore. Forse è anche un po’ leggero; bisognerebbe rinforzarlo.
Scrittori impegnati ma non letti, attori sempre a metà carriera con scarsi margini di peggioramento e cantanti nati incendiarie diventati camerieri non smettono di lanciare allarmi contro le manovre repressive del governo. Fra tutti spicca Elio Germano, interprete del nuovo comunismo molto social e poco sociale che Berlinguer non avrebbe mai condiviso. L’attore, con un reel su TikTok, ha bollato il Ddl come un attacco ai diritti umani. «Protestare anche pacificamente nelle carceri, o chiedere attenzione, effettuando magari un blocco stradale, o esercitare il diritto alla casa occupando anche simbolicamente, edifici sfitti, diventerà reato».
Simbolicamente, siamo d’accordo con il decreto sicurezza.
Difendono i blocchi illegali, fomentano il conflitto sociale, contestualizzano la violenza e giustificano le occupazioni delle case - ma mai delle loro ville al mare - confondendo i diritti con i reati. Tipico degli intellettuali: egoisti ma pieni di pietà.
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