«Una boutique con un percorso esperienziale che prevede anche un servizio bespoke, ovvero la scelta di un materiale e di un colore speciali, la possibilità di massima personalizzazione con cifre e altre finiture». Con queste parole Laura Nardi, una delle titolari del brand toscano Bianchi e Nardi (tre componenti della famiglia Nardi e due della famiglia Bianchi) annuncia l'apertura del primo monomarca nel cuore di Firenze e precisamente in via Vacchereccia. L'evento, organizzato nei giorni di Pitti Uomo, è il contesto giusto per il debutto della collezione uomo, un settore dove l'azienda fondata nel 1946, si vuole distinguere per le borse, una briefcase, una messenger e la piccola pelletteria. Ma la parte del leone, in un universo fatto di essenzialità e forme rigorose, la fa senz'altro la doctor-bag da portare a mano o con tracolla regolabile, in morbido coccodrillo opaco. La chiusura lampo a doppio scorrimento viene nascosta dall'elmetta sagomata e permette un'apertura verso l'interno che svela lo scomparto porta pc e altre comodissime tasche. «Siamo molto attenti alla concia vegetale che rende i materiali molto morbidi e le borse decisamente più portabili» sostiene la signora parlando anche di struzzo e di cervo. I colori? Il verde oliva, il cuoio, l'ocra perfetti per dialogare con lo stile di un uomo contemporaneo. «Ovviamente in boutique c'è anche tutta la collezione donna.
Siamo famosi per l'Antonia Soft, la nostra iconica borsa che rende giustizia al pregevole lavoro dei nostri artigiani» sostiene la signora annunciando anche il debutto di «Scarsella» la borsas che prende il nome dalla famosa sacchetta portamonete usata nel Medio Evo. Deliziosa e divertente, si porta sia a spalla sia a tracolla ma anche, volendo, come marsupio.LSer
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