Champions League, chi è la più forte tra le otto grandi d’Europa?

Ai quarti manca quasi un mese ma l'attesa per le sfide che decideranno le semifinali di Champions è già alle stelle. Vediamo nel dettaglio come potrebbero andare questi incroci e le speranze dell'Inter

Champions League, chi è la più forte tra le otto grandi d’Europa?

Ora si fa davvero sul serio. Con negli occhi le polemiche per il rigore annullato nel derby di Madrid, gli appassionati di calcio si preparano alle quattro sfide che decideranno le semifinali della Champions League. Dopo le dolorose sorprese dei playoff e l’assottigliamento feroce della pattuglia italiana, l’Inter inizia a guardarsi attorno e valutare se il sogno di alzare al cielo di Monaco la coppa dalle grandi orecchie sia davvero possibile. A contendere ai nerazzurri il quarto trionfo saranno però sette tra le migliori squadre del Vecchio Continente. Vediamo, quindi, come si presentano queste grandi e come potrebbe andare il loro cammino verso l’Allianz Arena.

Psg-Aston Villa

Il primo quarto di finale è forse la sfida meno blasonata tra le quattro che si disputeranno tra l’8 e il 16 aprile e vedrà di fronte l’eterna seconda ed una ex grande tornata a sorpresa sul palcoscenico europeo. Il Paris Saint-Germain di Luis Enrique ha messo a segno il colpo più importante degli ottavi, eliminando il lanciatissimo Liverpool di Arne Slot, probabile vincitore della Premier League di quest’anno. La rosa a disposizione dell’ex tecnico della Roma è di grandissimo livello ma a fare sensazione è il fatto che sia riuscita nell’impresa dopo aver ceduto quei campionissimi sui quali la dirigenza qatariota aveva investito pesantemente per coronare il sogno Champions. Il tecnico di Gijon è riuscito a portare la calma in uno spogliatoio notoriamente riottoso e imporre il suo stile di gioco senza snaturare le caratteristiche di un gruppo di giocatori estremamente talentuoso.

Liverpool PSG Donnarumma

La linea verde sposata dai rouge-et-bleu (il giocatore più anziano in rosa è Marquinhos, che ha solo 30 anni) ha pagato dividendi importanti, anche se ci sono volute le paratone del discusso Gigio Donnarumma per consentire ai parigini di uscire vincitori da Anfield. Con l’ex Napoli Kvaratskhelia a dare una mano in avanti ai talentuosi Dembelé e Gonçalo Ramos, i campioni di Francia sono i favoritissimi per l’accesso alle semifinali. Occhio, però, a sottovalutare l’Aston Villa, grande d’Inghilterra che è riuscita finalmente a tornare ai fasti degli anni ‘70 guidata dal re di coppe Unai Emery. Il tecnico spagnolo ha preso la guida di un gruppo di giocatori affamato, con parecchi talenti che hanno una gran voglia di mettere a tacere i critici, da Rashford ad Asensio, da Barkley a Ollie Watkins. Sottovalutare la squadra di Birmingham potrebbe essere una pessima idea: specialmente al Villa Park, gli inglesi sono una compagine da prendere con le molle.

Real Madrid-Arsenal

Il quarto di finale forse più imprevedibile è quello che vedrà di fronte le Merengues ed i Gunners, una sfida davvero difficile da decifrare. L’undici di Carlo Ancelotti è impegnato in una feroce lotta con Barcellona ed Atlético Madrid per il primato nella Liga ed ha avuto bisogno di una dose non indifferente di fortuna per eliminare i Colchoneros nel derby di Champions di mercoledì sera. Pur se non gioca un calcio altamente spettacolare, il blasone e l’abitudine di giocare sfide del genere sarà un grosso vantaggio per i blancos, che possono contare su una rosa stellare e molto esperta. Età media a parte, portata in alto dall’eterno Luka Modric e da una difesa composta tutta da over 30, il tecnico di Reggiolo può contare su una serie di avanti dal talento impressionante come la coppia Bellingham-Mbappé ma anche i talenti anarchici di Vinicius e Rodrygo, aiutati dall’ex milanista Brahim Diaz e dai giovanissimi Arda Guler ed Endrick. Una potenza di fuoco sulla carta devastante.

Atletico Madrid Real Madrid Mbappe

Paradossalmente, a giocare a favore dell’undici guidato da Mikel Arteta potrebbe essere il fatto che, a meno di crolli verticali, la lotta per il titolo di Premier League sia praticamente chiusa. L’Arsenal insegue da sempre il sogno di alzare al cielo la coppa più prestigiosa ma sembra sempre cadere sul più bello, deludendo le aspettative dei tifosi del nord di Londra. Affrontare lo specialista degli specialisti, quel Carlo Ancelotti che appena sente la musica della Champions si esalta, sembra una mission impossible ma i londinesi venderanno cara la pelle. Se non è riuscito a tenere il ritmo del Liverpool nella massacrante stagione di Premier, nei 180 minuti l’Arsenal può sicuramente giocarsela ad armi pari. Se gli azzurri Calafiori e Jorginho forniscono qualità a profusione, la spinta sulle fasce di Sterling potrebbe fare la differenza. L’unico dubbio rimane la concretezza davanti alla porta, considerato che sia Saka che gli avanti Havertz e Gabriel Jesus sono infortunati.

Barcellona-Borussia Dortmund

Nonostante il fascino dell’incrocio tra queste due protagoniste perenni del calcio europeo, la sfida tra gli azulgrana e il Bvb sembra già scritta ancora prima del calcio d’inizio. Nonostante sia riuscita ad approdare ai quarti di finale della massima competizione europea, la compagine guidata da Nico Kovac sta vivendo una stagione da dimenticare in Bundesliga e deve recuperare sette punti per strappare il quarto posto all’Eintracht Francoforte. Il confronto sulla carta con la collezione di talenti che ha a propria disposizione Hansi Flick è quasi improponibile, come il valore delle rispettive rose, nettamente a favore del congiunto catalano. A spingere i tedeschi la prospettiva di un incrocio potenziale in semifinale con l’odiatissimo Bayern Monaco ma le possibilità che riescano nell’impresa sono davvero ridotte al lumicino. La differenza in termini di talento è troppo grande.

Barcellona Benfica Lewandowski

Dopo un inizio complicato, la gestione Flick è riuscita a far giocare come una squadra un gruppo di talenti tanto brillanti quanto anarchici come quello assemblato dalla dirigenza catalana. La difesa guidata dall’ex juventino Szczesny, chiamato d’urgenza dopo l’infortunio a Ter Stegen, sembra il punto debole del Barça ma, nonostante alcuni svarioni di troppo, sembra comunque in grado di reggere il confronto con l’attacco giallonero. Cosa dire, poi, dell’attacco atomico dei catalani? Dalla cintola in su, il Barcellona è una collezione di talenti assoluti talmente spaziale da potersi permettere di non convocare uno come Ansu Fati. D’altro canto, quando hai a disposizione gente come Lamine Yamal, Torres e Lewandowski non hai che l’imbarazzo della scelta. Nel calcio tutto è possibile ma per evitare che gli azulgrana approdino alla finale servirà un mezzo miracolo.

Bayern Monaco-Inter

La sfida che vedrà attaccati agli schermi i tifosi italiani è quella che vedrà in campo l’unica sopravvissuta della pattuglia azzurra nell’incrocio mai semplice contro la squadra che domina il calcio tedesco da quasi un quarto di secolo. Il compito che avrà di fronte l’undici di Simone Inzaghi è di quelli da far tremare i polsi, nonostante i bavaresi non siano più la schiacciasassi vista qualche anno fa. Dopo essersi sbarazzata in maniera perentoria degli olandesi del Feyenoord, l’Inter arriverà alla sfida coi biancorossi con qualche infortunio di troppo ed una rosa che inizia ad accusare il peso dell’estenuante lotta scudetto con Napoli ed Atalanta. Recuperare durante la pausa nazionali Dimarco sarebbe fondamentale mentre il rientro di Zielinski sembra più lontano. A fare la differenza, quindi, potrebbe essere la gestione delle energie nelle partite da qui alla fine di marzo.

Bayer Leverkusen Bayern Monaco Kane

La situazione in Baviera è decisamente più semplice, con l’undici guidato da Vincent Kompany che è tornato ad avanzare con la solita tracotanza sia in campionato che in Champions. Gli otto punti di vantaggio sul Bayer Leverkusen, demolito nella recente sfida agli ottavi, sono prova provata che i problemi riscontrati dal tecnico belga nei primi mesi della sua gestione sono ormai superati. La rosa del Bayern è davvero equilibrata e può contare sul giusto mix tra giocatori d’esperienza e giovani rampanti. L’età media non è tra le più basse, specialmente in avanti, dove i non trentenni sono pochini ma quando hai a disposizione gente come Kane, Muller e Sané conta poco o niente.

L’Inter, però, potrà approfittare di una difesa certo non ermetica, con Upamecano e l’ex Napoli Kim che sbagliano spesso e volentieri. Basterà per garantire uno storico passaggio ai nerazzurri? Specialmente se Thuram e Lautaro ritroveranno la verve d’inizio stagione, niente è impossibile.

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