Stefano Vladovich
Una calibro 9x21 con il colpo in canna nascosta dietro una mensola del bagno. Sotto il letto una mitraglietta «Skorpion» di fabbricazione bosniaca, una pistola Glok calibro 9x21 rubata a Novara, una semiautomatica calibro 6x35 e una calibro 7,65, tutte con la matricola abrasa e i caricatori pieni. Un piccolo arsenale quello rinvenuto dai carabinieri nella roulotte di Nedjad Osmanovic, nomade bosniaco di 28 anni, da giorni accampato in unarea attrezzata alla periferia di Aprilia. Lo seguivano da giorni i militari della stazione di Ladispoli che, assieme ai colleghi della compagnia di Civitavecchia, stavano indagando su un movimento sospetto di armi e droga lungo il litorale nord. La pista seguita sui corrieri in grado di rifornire i «cavalli» e gli spacciatori della zona, del resto, portava dritta a lui. Un soggetto definito pericoloso, fratello di Hail Osmanovic, 33 anni, arrestato nel novembre del 2004 assieme alla compagna, Simona I., una avvenente 29enne italiana, in una villa di Passoscuro, frazione nel comune di Fiumicino. A mettere in allarme i carabinieri sulla strana coppia, allora, il tenore di vita nonostante i due non fossero impiegati in alcuna attività lavorativa. Assieme alla figlioletta di 5 anni, difatti, i due vivevano nel lusso più sfrenato: cene al ristorante, abiti firmati, acquisti continui. Eppoi viaggi allestero apparentemente per turismo. Nel blitz in villa i militari si trovano di fronte a 10mila euro in contanti, un chilo e 200 grammi di cocaina, bilancini elettronici di precisione. In casa un arredamento da mille e una notte: mobili antichi di legno pregiato, elettrodomestici sofisticati, tv al plasma, vasche con idromassaggio. Abitazione a parte, lo stile di vita del fratello non è da meno. Quando i carabinieri di Civitavecchia e Aprilia lo fermano, domenica notte, Osmanovic è alla guida di una Bmw X5. Accanto a lui la moglie 22enne, incinta, e i loro 4 figli. Non ci vuole molto allunità cinofila di Santa Maria di Galeria per scoprire, oltre alle armi, mezzo chilo di coca divisa in ovuli, pronta per essere tagliata, e 12mila euro in banconote di vario taglio. Luomo era in possesso anche di una Fiat coupè che, come la Bmw, aveva i numeri del telaio «ribattuti».
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