Arpe: «Siamo contendibili ma non più di altri gruppi»

da Milano

«Come tutte le aziende europee, anche noi siamo contendibili ma non più di altre». Lo ha detto l’amministratore delegato di Capitalia, Matteo Arpe, tracciando lo scenario del futuro assetto del sistema del credito italiano e della possibile apertura di una nuova stagione di risiko bancario, dopo il lancio dell’Opa da parte dei francesi di Bnp Paribas su Bnl.
Intervenendo al sesto congresso della Fisac (il sindacato dei lavoratori del credito della Cgil), Arpe ha affrontato il tema del futuro del gruppo bancario romano e della sua struttura proprietaria. «C’è una base di capitale detenuta da un patto di sindacato» ha detto, ricordando come un’ampia parte del capitale sia frazionata. Una realtà che porta a indicare Capitalia come banca possibile oggetto di aggregazioni, riconosce Arpe. «Questo però non è un elemento negativo: la banca deve essere contendibile, la contendibilità è un valore che sprona i manager a fare sempre meglio». Quanto al futuro, arriverà un momento, ha detto Arpe, in cui la «spinta alla crescita di Capitalia avrà un orizzonte più ampio dell’Italia e sarà il coronamento del nostro piano industriale».


Indipendenza e contendibilità sono dunque i valori di Capitalia, secondo l’amministratore delegato. «Il compito delle banche - ha detto - è fare buona impresa. Gli assetti organizzativi sono sempre in evoluzione e devono rispondere alla logica di mercato».

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