Arrestato anche Soletti segretario di Prosperini L'accusa: riciclaggio

Accusa di riciclaggio per il segretario dell'ex assessore allo Sport di Regione Lombardia. Sarebbe andato in Svizzera a movimentare 800mila euro che secondo gli investigatori sarebbero rinconducibili a tangenti pagate a Prosperini

Milano - È stato arrestato con l’accusa di riciclaggio Gionata Soletti, segretario particolare di Pier Gianni Prosperini, l’ex assessore regionale al turismo finito in carcere il 17 dicembre scorso e che ha raggiunto con la Procura un accordo sul patteggiamento della penai. Soletti è stato posto ai domiciliari dal gip Andrea Ghinetti con l’accusa di riciclaggio perché sarebbe andato in Svizzera a movimentare 800mila euro che secondo gli investigatori sarebbero rinconducibili a tangenti pagate a Prosperini.

A mettere gli inquirenti sulle tracce di è stata la testimonianza del funzionario della società di servizi Silgocom, la quale monetizzava i bonifici dal conto corrente svizzero riconducibile all’ex assessore affinché Soletti li riportasse in Italia. Il funzionario è stato sentito per rogatoria dall’autorità giudiziaria svizzera, che poi ha trasmesso tutta la documentazione alla Guardia di finanza. Attraverso i documenti, gli investigatori coordinati dai pubblici ministeri Alfredo Robledo e Paolo Storari hanno ricostruito gli spostamenti della tangente da 230mila euro partita dal conto svizzero del patron di Odeon tv Raimondo Lagostena denominato «Rinfilare» e approdata estero su estero al conto della fiduciaria riconducibile a Prosperini. Sia l’ex assessore, sia Lagostena hanno depositato nei giorni scorsi un accordo di patteggiamento. Prosperini a 3 anni e 5 mesi di reclusione, Lagostena a 2 anni e 10 mesi. Quest’ultimo ha già ottenuto gli arresti domiciliari.

Il gip Ghinetti scrive che non si può escludere che le somme ritirate in contanti da Soletti "siano state destinate anche ad altri esponenti pubblici», oltre che allo stesso Prosperini.

"Ancora è da sottolineare che le somme ritirate in contanti da Soletti e Prosperini in Svizzera (pari a circa 800 mila euro) - scrive il gip - non si sa ’che fine abbiano fattò, non potendosi certo escludere che siano state destinate (oltre che a Prosperini) anche ad altri esponenti pubblici allo stato non identificati, con i quali Soletti (stante i rapporti con l’assessore, per il quale egli si è prestato a riciclare denaro) potrebbe concordare versioni di comodo e attraverso i quali occultare documenti al fine di garantire per sè e per loro l’impunità». È per questo che la prima esigenza di custodia cautelare, per il giudice, è il pericolo di inquinamento della prova. 

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