Arriva the "Apprentice": film su Trump che Trump odia

Realizzato dal regista iraniano Ali Abbasi restituisce un'immagine brutale del tycoon e del suo "maestro"

Arriva the "Apprentice": film su Trump che Trump odia
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La storia delle origini di Donald Trump e il rapporto con il suo agguerrito mentore, l'avvocato e politico Roy Cohn sono al centro di The Apprentice il film diretto dal regista iraniano Ali Abbasi, che vede protagonista Sebastian Stan nel ruolo del tycoon americano, quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti ed ora candidato repubblicano alle elezioni del prossimo novembre.

Il film, sceneggiato dal giornalista e scrittore Gabriel Sherman, fa paura all'entourage di Trump: «Una falsità che non dovrebbe neppure stare nello scaffale di una videoteca di periferia», l'ha definito portavoce del candidato repubblicano.

Il film racconta l'ascesa di The Donald nel mondo degli affari prima che in quello della politica, e la creazione della sua solida fama di uomo ricco e di successo. Ambientato negli anni Ottanta, e presentato lo scorso maggio al festival di Cannes, il lungometraggio restituisce un'immagine brutale dell'imprenditore e del suo maestro, Roy Cohn, interpretato dal protagonista di Succession Jeremy Strong, e il regista Ali Abbasi non risparmia allo spettatore nessuno dei controversi episodi che hanno segnato la vita personale e pubblica di Trump, compreso l'uso di droghe, il ricorso alla chirurgia estetica e persino lo stupro di cui fu accusato dalla prima moglie, Ivana, legata al tycoon dal 1977 al '90 e nel film interpretata dall'attrice bulgara Maria Bakalova (Borat). La donna, mancata nel luglio 2022 dopo una caduta dalle scale, accusò il marito di stupro durante l'istanza di divorzio ma poi ritrattò e anni dopo parlò della profonda amicizia e dell'affetto che, nonostante la rottura, ancora esistevano fra i due. Vero o non vero, l'episodio dello stupro è stato inserito nel copione: «Il film cerca di mostrare le radici che hanno portato al Donald Trump di oggi - ha spiegato lo sceneggiatore Gabriel Sherman -. D'altronde non raccontiamo nessun segreto nascosto. Sono molti gli episodi e le accuse, tutte credibili, di comportamenti predatori da parte di Trump nei confronti delle donne. Lo scorso maggio, nel corso di una causa civile a New York, Trump venne dichiarato responsabile d'abuso sessuale e diffamazione nei confronti della giornalista E. Jean Carroll, mentre decine di altre donne nel corso degli anni lo hanno accusato di comportamenti predatori e inappropriati.

Sebastian Stan, che lo interpreta, invita il pubblico a non focalizzarsi sul personaggio ma sui suoi comportamenti. «C'è un po' di Trump in ognuno di noi - dice l'attore -. So che può non far piacere sentirselo dire, ma è così. È importante esplorare gli elementi più oscuri della nostra personalità. In questo modo, portandoli alla luce, possiamo capire e capirci, ed avere con essi una relazione migliore, anziché sopprimerli, evitarli e fingere che non esistano. Non credo che ci siano persone moralmente superiori. Tutti noi siamo il risultato delle nostre esperienze di vita e questo film spiega le esperienze che hanno portato Trump a essere chi è oggi».

Sebastian Stan, che interpreta The Winter Soldier nella saga Marvel di Capitan America, riconosce sé stesso, immigrato negli States dalla Romania a dodici anni, nella smisurata voglia di emergere di Trump. «Capisco quel suo impulso a farsi strada a gomitate. L'ho provato anche io nel mio approccio, molto più piccolo e umile, con il sogno americano. In questo Paese i vincitori sono amati e i perdenti disprezzati. È un fatto che io ho capito appena sono arrivato qua. In questo senso posso dire di essermi perfettamente integrato con il modo di pensare americano». Circa la figura di Trump, Stan dice: «La gente ha opinioni nette e opposte su di lui. Per alcuni è Dio, per altri il diavolo fra noi. E credo che la chiave di lettura per capirlo sia riportarlo sulla terra e analizzare i suoi comportamenti per quelli che sono, senza idolatrarlo o demonizzarlo».

Il film, che in Italia uscirà al cinema il 17 ottobre, ha avuto difficoltà ad essere distribuito negli Stati Uniti.

I produttori imputato le cause di queste difficoltà al timore di ripercussioni in caso Donald Trump venga rieletto il prossimo novembre. Lo scorso agosto una piccola e coraggiosa casa di distribuzione l'ha acquistato comunque e ora il film uscirà negli Usa venerdì 11 ottobre, sei giorni prima del debutto italiano.

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