Ecco chi è l’uomo che traghetta la Chiesa dopo la morte del Papa

Kevin Farrell è il camerlengo che gestisce l'ordinaria amministrazione in sede vacante. Un prelato molto potente durante gli anni di Francesco

Ecco chi è l’uomo che traghetta la Chiesa dopo la morte del Papa
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Il protagonista di questa prima settimana di Sede Vacante si chiama Kevin Farrell. L’opinione pubblica ha imparato a conoscerlo nella mattinata di Pasquetta, quando in clergyman ha annunciato la morte di Francesco dalla cappella di Santa Marta. In questi anni non aveva avuto particolari occasioni di mettersi in mostra, ma il Papa defunto lo aveva investito di numerosissime e pesanti responsabilità.

Molti incarichi

Bergoglio il 14 febbraio 2019 lo ha nominato camerlengo di Santa Romana Chiesa, permettendogli di assumere il compito di curare e amministrare i beni ed i diritti temporali in sede vacante e diventare in questa fase una sorta di traghettatore. Il Papa defunto lo volle potente, però, non solo in caso di morte ma anche durante il suo regno. Farrell di recente è diventato amministratore unico per il Fondo Pensioni con il mandato di mettere in pratica "provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili". Prima ancora lo aveva messo a capo della Commissione materie riservate che deve stabilire caso per caso su quali atti bisogna mantenere la riservatezza e anche presidente del comitato per gli investimenti. Pur essendo di formazione filosofica e non giuridica, il 2 giugno 2023 Francesco lo aveva scelto anche come presidente della Corte di cassazione dello Stato della Città del Vaticano.

Vicino a McCarrick

Nell’agosto del 2016 Bergoglio accorpò le competenze di due Pontifici Consigli per creare un super Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ed affidarlo proprio al prelato di nazionalità americana di origini irlandesi. In questa veste, su mandato di Francesco, ha usato il pugno duro contro i movimenti ecclesiali che certamente non lo amano. Pochi mesi dopo la nomina, il Papa argentino lo creò cardinale in un concistoro in cui ritrovò i connazionali Blase Cupich e William Tobin. Tutti e tre avevano in comune la vicinanza a Theodore Edgar McCarrick, a lungo potentissimo arcivescovo di Washington. McCarrick, morto poco tempo fa, è stato espulso nel 2018 dal collegio cardinalizio a seguito delle accuse di grave condotte su seminaristi che poi lo hanno portato anche alla dimissione dallo stato clericale. Farrell, in particolare, era talmente legato all’ex cardinale abusatore da aver condiviso con lui la stessa residenza dal 2002 al 2006. Nonostante vivesse con McCarrick all’interno di un appartamento con quattro camere da letto e cucina e sala da pranzo comuni, Farrell ha detto di non aver mai visto nulla dei comportamenti inappropriati coi seminaristi.

Cambiamenti

Paradossalmente proprio l’uomo a cui, in così poco spazio e in un lasso temporale così lungo, sono sfuggite le condotte di McCarrick, ha dovuto invece accertarsi dell’avvenuto decesso del Pontefice presiedendo il rito della constatazione della morte. Il camerlengo si è fatto notare poi nella cerimonia di traslazione della salma in Basilica per aver indossato un piviale già visto addosso a Benedetto XVI nella solennità dei santi Pietro e Paolo del 2010. Un deciso cambiamento liturgico rispetto allo stile ben poco solenne voluto in questi dodici anni da Francesco.

Questo, insieme alla ricomparsa di filettate e croci pettorali d’oro da parte dei cardinali, ha dato l’idea di una Chiesa pronta ad archiviare gli anni di Francesco tornando alle consuetudini di sempre in attesa di capire chi gli succederà.

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