In arrivo 40 milioni per le periferie Risse: polemiche tv

Non cala l’attenzione del Campidoglio sulle periferie. Dopo il piano di integrazione presentato la scorsa settimana che prevede, nelle aree più degradate della capitale, una maggiore presenza delle forze dell’ordine ma anche interventi sul piano sociale e culturale, il sindaco Gianni Alemanno annuncia che sono in arrivo quaranta milioni di euro per realizzare opere pubbliche e servizi in tutte le periferie.
Il sindaco ne parla a margine della visita alla scuola media «Giovanni e Francesca Falcone» al Villaggio Prenestino, nell’VIII municipio, dove giovedì un ragazzo di 15 anni romeno ha accoltellato un coetaneo italiano. I soldi, per il momento bloccati da un contenzioso legale legato agli appalti, fanno parte dei fondi destinati alla realizzazione di opere a scomputo. Il Consiglio comunale sta per approvare la delibera che renderà disponibile il denaro. «Si tratta di una vecchia storia che abbiamo risolto, ora spero in un’approvazione rapida», dice il sindaco. «Con parte di questi fondi potranno essere realizzati, nell’area dell’VIII municipio di Lunghezza e Ponte di Nona - continua Alemanno - centri polifunzionali per giovani e anziani, l’asilo nido e la caserma dei carabinieri, perché la più vicina è a chilometri. Qui c’è il tipico problema delle zone di Roma che in pochi anni sono passate per esempio da 5mila a 40mila abitanti, nelle quali i servizi arrivano sempre dopo il cemento. Dobbiamo invertire questo meccanismo per cui prima arrivano gli abusivi e poi le strade e le fognature».
Alla scuola media Falcone il sindaco è accompagnato dal presidente dell’VIII municipio Flavio Lorenzotti e dall’assessore alle Politiche educative Laura Marsilio. Si intrattiene per circa mezz’ora con la preside dell’istituto, Annamaria Pintus, le associazioni dei genitori del quartiere e i vertici locali dell’Arma. Durante l’incontro al sindaco vengono esposti i problemi che affliggono la zona, in modo particolare la carenza di servizi e di spazi di aggregazione. «Ho invitato il presidente del municipio - spiega Alemanno - a fare una consulta con le associazioni di quartiere e la scuola per eleborare progetti di carattere sociale che possano rappresentare un punto di riferimento per i giovani».
Per il sindaco l’accoltellamento di giovedì scorso non può essere definito un episodio di criminalità organizzata: «Siamo ad un altro livello - dice - quello delle bande giovanili». E se i giovani d’oggi ricorrono a certi comportamenti con una facilità eccessiva, la colpa è anche dei modelli culturali che vengono veicolati alle giovani generazioni. «Anche operazioni culturali come la serie Tv “Romanzo criminale” o altre simili non hanno aiutato, ma hanno lanciato atteggiamenti e modi di fare sbagliati. I giovani non vanno lasciati soli e faremo di tutto per stare nelle periferie», commenta il sindaco, provocando una piccola polemica con il suo riferimento alla fiction tv colpevole di invelenire il clima lì dove i contesti sociali sono già difficili.
C’è anche la mamma del ragazzo accoltellato, alla Falcone, tra le persone che stringono la mano ad Alemanno. Il quindicenne è ancora in ospedale, ricoverato con una ferita profonda cinque centimetri all’altezza della milza. «Mio figlio è terrorizzato all’idea di tornare a scuola - racconta la signora -. Dice che lo stavano insultando e che alle minacce di quel ragazzo lui ha risposto ma solo a parole. Credo che il romeno ci sia venuto apposta a scuola con il coltello.

Queste cose non devono succedere: io devo stare tranquilla, ora come faccio a mandarlo a scuola?». L’aggressore, invece, è ancora in carcere. Ma per il fratello del ragazzo non è stato un tentato omicidio: «Deve essersi trattato di un incidente», dice.

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