Asia È tornata la big band del progressive

Pezzi di storia del progressive rock condensati in un unico supergruppo. Domani sera all’Auditorium suonano gli Asia, nati nel 1981 dalle ceneri di quattro storiche band degli anni ’70. Erano Yes, King Crimson ed Emerson, Lake & Palmer. Steve Howe, chitarrista degli Yes, unì le forze con John Wetton dei Crimson e Carl Palmer degli ELP. A loro si aggiunse Geoff Downes, tastierista dei Buggles, celebri per l’hit Video killed the radio star. Nacque così una band che riuscì subito a vendere milioni di copie dell’album d’esordio, anche grazie al fortunato singolo Heat of the moment. Un rock pomposo, chiaramente derivato dall’esperienza del progressive ma caratterizzato da suoni predominanti di tastiera, tipici degli anni ’80. Un sound che fece storcere un po’ il naso ai fan del prog. Nel corso dei decenni gli Asia hanno spesso cambiato pelle, attraverso infinite evoluzioni della formazione, che solo da pochi anni è tornata al nucleo originale, a quei quattro musicisti che sono di diritto nella storia del rock. E in concerto la band propone il meglio della sua produzione originale (è di quest’anno la pubblicazione del nuovo album Omega, mentre nel 2008 era uscito Phoenix), non disdegnando, però, un tuffo nella storia personale dei singoli membri del gruppo. E così il pubblico della sala Petrassi potrà ascoltare dal vivo classici degli Yes, dei King Crimson e di Emerson, Lake & Palmer, oltre alla già citata Video killed the radio star.

La data romana sarà la prima del tour, e anche l’unica occasione per vederli dal vivo in Italia. E dunque i nuovi Asia ripartono da Roma e non hanno nessuna intenzione di fermarsi, nonostante la scelta di Omega (ultima lettera dell’alfabeto greco) come titolo del disco.

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