Il Bestiario, l'Ateigna

L’Ateigna è un essere mitologico che si indigna per una preghiera fatta recitare nella classe del figlio nel periodo di Natale, ottenendo la sospensione della pericolosa maestra per 20 giorni

Il Bestiario, l'Ateigna
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L’Ateigna è un animale leggendario che accetta qualsiasi ideologia e rifiuta la propria religione.

L’Ateigna è un essere mitologico che si indigna per una preghiera fatta recitare nella classe del figlio nel periodo di Natale ottenendo la sospensione della pericolosa maestra per 20 giorni. Effettivamente gli ispettori scolastici hanno rilevato fatti gravissimi commessi dalla maestra di Oristano. Si tratta di un resoconto molto crudo, sconsigliato ad un pubblico sensibile: “Reiterate preghiere e canti religiosi nelle ore disciplinari”. Orribile! La gravità è tale che ben si comprende perché un’altra maestra, quella di Castelvetrano, con presunti legami con il boss mafioso Matteo Messina Denaro, pluriassassino e mandante dell’omicidio del ragazzino di quindici anni sciolto nell’acido, sia stata sospesa solo per 10 giorni. La metà della pericolosa terrorista religiosa.

L’indignazione dell’Ateigna è sostenuta da giornalisti sensibili al mondo dell’educazione che scrivono: "Non solo – io penso – hanno fatto bene a farle un provvedimento disciplinare ma quell’insegnante andava licenziata perché ha manipolato le menti di innocenti bambini, li ha obbligati a fare un atto contro la loro volontà (a quell’età nessun bambino si oppone alla maestra); ha abusato della sua libertà d’insegnamento per imporre la propria ideologia cristiana cattolica".

E finalmente arriviamo al punto: la manipolazione delle menti dei bambini contro la loro volontà abusando dell’insegnamento per imporre la propria ideologia. Mentre l’Ateigna si straccia le vesti per una preghiera detta in classe, non si accorge – o si accorge ma non capisce - che in tutte le scuole di genere e grado italiane vengono proposti progetti ispirati alle teorie gender e omosessualiste delle associazioni LGBT. Tali progetti promuovono l’equiparazione di un orientamento sessuale e di ogni tipo di “famiglia”, la prevalenza dell’”identità di genere” sul sesso biologico, la decostruzione di ogni comportamento tipicamente maschile o femminile insinuando che si tratterebbe di arbitrarie impostazioni culturali e la sessualizzazione precoce dei giovani e dei bambini.

Due pesi due misure. Nel primo caso un trattamento punitivo da parte della scuola nei confronti di una maestra religiosa. Nel secondo, la prassi quotidiana di associazioni e dirigenti scolastici che si sostituiscono alle famiglie a scapito della libertà educativa dei genitori.

Insomma meglio un figlio sessualmente confuso che un figlio credente, meglio un’educazione che insinua il dubbio sull’identità sessuale dei giovanissimi, con tutte le gravissime conseguenze psicologiche del caso, che la certezza della bontà di una fede sana.

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