Attenzione in questi ultimi giorni che precedono il Natale. I maestri della truffa online non vanno di certo in vacanza, anzi, sono pronti ad approfittare del momento per mettere a segno qualche colpo.
Ci troviamo, del resto, in piena aria di festa. E a soli dieci giorni dal 25 dicembre, impazzano gli acquisti online per i regali dell'ultimo minuti. In tanti ci troviamo in attesa di qualche oggetto ordinato via corriere, ed è proprio in questa circostanza che agiscono i malviventi. Da qui il consiglio alla prudenza da parte della polizia postale.
Occhio sotto il periodo natalizio
Fra le tante email di conferma o di tracciamento di un ordine effettuato presso qualche negozio online può benissimo trovarsi un'esca, ecco perché necessario stare sempre bene attenti quando controlliamo la nostra posta elettronica.
Di recente, considerato il periodo dell'anno, sta andando per la maggiore la truffa del "pacco in giacenza". Si tratta di una tecnica di phishing, e il modus operandi è sempre lo stesso. Nella mail falsa viene segnalato un fantomatico pacco fermo in giacenza. Per poterlo "sbloccare", il cliente è tenuto a seguire determinati passaggi che, guarda caso, mirano a svelare dati sensibili.
Le email sono ben studiate. Appaiono inviate da account affidabili, e alcune simulano i colori e i testi di corrieri ben noti, se non addirittura delle Poste. Sul computer è più facile notare le differenze, mentre sul cellulare è difficoltoso notare quei dettagli che svelerebbero invece l'inganno.
"Falso pacco in giacenza", a cosa fare attenzione
La polizia postale segnala che molto spesso nelle mail truffa viene segnalato il pacco in giacenza, con tanto di richiesta di agire in fretta, "entro 48 ore", per non perdere l'oggetto, che verrebbe altrimenti rimandato al mittente. A quel punto arrivano le richieste di informazioni, sempre più sensibili. In alcuni casi si chide addirittura il pagamento per una fantomatica dogana.
Al termine dell'email, in ogni caso, viene sempre richiesto di cliccare su un link, spesso senza certificazione SSL (inizia con "http", e non con "https"), ed è a questo punto che scatta la trappola. Entrati nel sito indicato dal link, si diventa preda degli hacker, che possono facilmente entrare in possesso dei nostri dati.
Oltre a danneggiare noi stessi, cliccare su certi link può portare anche alla creazione delle cosiddette "catene di Sant'Antonio". Entrato in azione, il virus può facilmente arrivare anche ai numeri presenti nella rubrica del dispositivo infetto. Attenzione anche agli Sms o ai messaggi WhatsApp, perché i malviventi non colpiscono solo via email.
Come difendersi
Il consiglio delle forze dell'ordine è sempre uno solo: non cliccare mai sui link proposti nelle email.
Se si cade nella trappola, invece, oltre ad informare la polizia postale è buona norma formattare immediatamente il dispositivo e modificare tutte le password.Altra cosa da fare è provvedere a bloccare il mittente della mail/messaggio infetto, ed informare del pericolo i propri contatti.
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