- Pare che dopo qualche anno di riduzioni, quest’anno tornano cosciotti e costarelle di agnello in quattro tavole su dieci degli italiani. Alla faccia della carne sintetica.
- Non so quale sia l’importante sfida che attende Stefano Feltri. Ma che alla direzione del Domani arrivi Emiliano Fittipaldi al posto del “Feltri sbagliato” è una notizia che tutto sommato non cambia una mazza nel panorama italiano. Domando e dico all’editore De Benedetti: quale sarebbe esattamente “il ruolo che il Domani si è conquistato nell’ambito del panorama informativo italiano”? Rispondo io: nessuno.
- Silvio Berlusconi ha la leucemia, ma non in fase acuta. Direte: che differenza fa? Tutta la differenza del mondo. Ancora auguri al Cav.
- Trovo deprimente il discorso di Carlo Calenda, sono sincero. Ma non per il contenuto: quello è sempre opinabile. Parlo del momento, della correttezza istituzionale, del buon cuore di non montare polemiche quando l’oggetto delle discussioni è in terapia intensiva. In una parola: inopportuno. Signori si nasce, e Calenda a quanto pare non lo nacque.
- Elly Schlein non ha trovato il tempo per un banale tweet. Conte ci ha messo 48 ore per dire due paroline. La nuova guardia del Pd si guarda bene dall’esprimere i migliori auguri di pronta guarigione al nemico di sempre. Non lo trovate imbarazzante? Io sì. E non ci fanno una gran figura: la politica è fatta di contrapposizioni, anche dure. Ma in democrazia bisogna essere bravi a non diventare mai “acerrimi nemici”. Perché l'odio impedisce i compromessi, che in Parlamento sono necessari. E soprattutto offusca la vista nei momenti di crisi, come questo. Sarebbe bastato un messaggio, uno solo, un tweet anche di sfuggita. Ecco il testo: “Auguro a Silvio Berlusconi pronta guarigione”. È così complicato, Elly?
- Torno a dire che Renzi direttore del Riformista stona. Ma non perché uno non possa fare il doppio ruolo: tutto sommato non è la prima volta che un ex politico torna a fare il giornalista. Ma perché si tratta di un leader importante, senza un momento di “pausa” e soprattutto perché il senatore è ancora in carica e va a dire in giro che tra qualche mese ricomincerà a dare le carte. Non è illegale. Non è uno scandalo. Ma no: non è bello.
- Mi immagino l’imbarazzo di Carlo Calenda, che dopo il bacio di Giuda a Enrico Letta si è buttato in questa sfida con Italia Viva pur sapendo che con Renzi sono compatibili come due poli positivi di una calamita.
- Papa Francesco risponde a domande scomode dei giovani su sesso, pornografia, masturbazione e aborto. Ne esce anche benino, spiegando perché secondo il Magistero l’atto sessuale deve essere espressione dell’amore e non altro. Però mi chiedo: perché Bergoglio dovrebbe essere favorevole a Tinder? Io comprendo che secondo il pontefice “i giovani hanno quel desiderio di incontrarsi, e questo è molto positivo”, però forse non sa - o finge di non sapere - che chi usa Tinder non lo fa certo per bersi una birra in compagnia. Ma per portarsi a letto la persona appena conosciuta. Come si concilia tutto questo con il sesso come “espressione dell’amore”?
- Fermi tutti, Alfredo Cospito ha perso. L’anarchico che digiuna da diversi mesi ha ricominciato a mangiare, al momento alimenti come bustine di parmigiano oltre ai soliti integratori. Insomma: ha allentato il suo sciopero che è un po' come arrendersi. Nei giorni scorsi si era fatto portare anche caffè d’orzo, tè con limone e multivitaminici. Sempre detto e lo ribadisco: la sua battaglia è legittima, onorevole, ma sbagliata. Sta cercando di ricattare lo Stato col suo corpo e lo Stato non può permetterlo. Il ministro Nordio, la Cassazione e due tribunali di Sorveglianza (Sassari e Milano) hanno rigettato tutte le istanze dei legali per farlo uscire dal 41bis. Ora non gli resta che mettersi l’anima in pace, riprendere a nutrirsi e sperare in altre azioni legali. Quelle sì, sempre lecite e legittime. Ma che non necessitano di alcuno sciopero della fame.
- Non vedo l’ora di conoscere quali saranno i “momenti di effervescenza” che Vincenzo De Luca ha promesso a Elly Schlein dopo Pasqua. In Campania è arrivato un commissario voluto dalla neo segretaria, ma il problema dei feudi è questo: i voti li porta chi sul territorio ha costruito una rete solida. E De Luca ha costruito un’intera flotta di reti. Non vorrei mai essere al posto del commissario spedito in Campania qualora il governatore decidesse di andare alla guerra. Saranno guai: preparate i popcorn.
- Ma davvero nel Pd si scannano per decidere chi entrerà in Segreteria, e cioè il posto più inutile della storia del pianeta?
- Interessante analisi di Rampini sul tour europeo di Xi Jinping: non è venuto a parlare di Ucraina, ma di tecnologie verdi.
Quelle che l’Europa si è auto-imposta con la folle idea di de-carbonizzare tutto e che di fatto ci renderanno dipendenti da Pechino. Xi lo sa e, finché non saremo tecnologicamente indipendenti, intende sfruttare il fattore a suo vantaggio. Scemi noi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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