Eh no cara Schlein ti sbagli, nessuno tocchi il taser e Macron: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il governo in Francia, le manovre di Ursula e Rosa e Olindo

Eh no cara Schlein ti sbagli, nessuno tocchi il taser e Macron: quindi, oggi...

- Pare che Gianluca Molinaro, l’assassino di Manuela Petrangeli, abbia mandato dei messaggi semi-deliranti ad un amico prima di uccidere a colpi di fucile l’ex compagna. Repubblica punta il dito contro di lui, lasciando intendere, almeno nel titolo, che questo signore avrebbe potuto chiamare subito i carabinieri e salvare la povera donna. “È mancata quella partecipazione sociale che avrebbe potuto strappare alla morte” Manuela. Falso. O meglio: nel testo, seppur confusionario, si capisce che in realtà quegli sms non li ha ascoltati prima dell’omicidio. Addossare al povero Emanuele, che nella cerchia degli assassini tutti conosceranno, la colpa di questo omicidio è decisamente troppo. E gli rovinerà la vita.

- Pare che in Egitto ci sia un giovane 31enne, Giacomo Passeri, detenuto per possesso di droga. Lamenta di essere stato “torturato”. Avs ha già chiesto al ministro di interessarsene, e ne siamo felici. Sarebbe buffo se lasciassimo nelle prigioni egiziane un cittadino italiano e ci fossimo attivati per uno che aveva solo passato qualche anno di studi a Bologna. Come nel caso di Zaki.

- Poteva forse mancare l’intervento di Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, gran visir dell’era dell’innamoramento dem per Giuseppe Conte? No. E ovviamente l’eminenza grigia ci spiega che “nei risultati elettorali della Gran Bretagna e delle Francia è stata arginata e persino sconfitta l’onda nera che sembrava dover dilagare in tutta Europa”. Bettini sa, ma finge di non ricordare, che col sistema elettorale inglese oggi la Francia sarebbe più che nera. Nerissima.

- Ancor più divertente l’ennesimo tentativo di trovare un papa straniero. La sinistra italiana ci ha provato con Blair, con Obama, con Hollande, Sanchez, Starmer e qualcuno guarda pure a Mélenchon. Senza capire che ogni Paese ha le proprie specificità e pensare di trasferire la Spd di Scholz in Italia è pura follia. Bettini è convinto che il Fronte popolare francese, l’antifascismo e “lo spirito di libertà” (?) siano il punto di partenza per una “alternativa di società e di governo” a Giorgia Meloni. E quale sarebbe, secondo l’intelligente Bettini, “il terreno comune” delle componenti moderate e radicali della sinistra? Tenetevi forte: “la Costituzione italiana”. Cioè: l’innovativo programma del Campo largo di M5S e Pd dovrebbe essere la Carta scritta da Togliatti e De Gasperi? Alla faccia dell’innovazione.

- Interessante messaggio da parte dei liberali Ue a Ursula von der Leyen: no ai negoziati con l’Ecr. Tattica o convinzione vera. Lo scopriremo solo nei prossimi giorni.

- Il neo primo ministro Keir Starmer, laburista, ha affermato che l’Ucraina potrà utilizzare i missili Storm Shadow forniti dalla Gran Bretagna anche contro il territorio russo. Lo sanno Elly Schlein, Giuseppe Conte e tutta la sinistra varia che fino a ieri si ispiravano alla vittoria laburista nel Regno Unito?

- Ieri ci chiedevamo per quale motivo gli estremisti di destra, tipo Le Pen, vengono considerati peggio di Satana mentre agli estremisti di sinistra, vedi Mélenchon, ci si accontenta di rifilare un buffetto. Sappiate che oggi il leader della France Insoumise ha definito la Commissione Europea una “istituzione capace del peggio”. Certo, afferma anche che non cercherà lo scontro, ma resta il fatto che pur di fermare Bardella hanno consegnato la Francia in mano a uno che la pensa allo stesso modo di Marine, solo dall’altra parte della barricata. Non sembra un gran colpo di genio.

- Pronti? In Alto Adige, un uomo in stato di agitazione, forse ubriaco, che stava aggredendo i carabinieri, è morto per arresto cardiaco dopo l’uso del taser. Preparatevi a un fiume di polemiche contro l’arma elettrica, che vedeva contrarie già tante persone. Dispiace per il defunto, ma il taser serve. Finalmente l'abbiamo consegnato alla polizia, non osate eliminarlo.

- Macron invia una lettera ai francesi chiedendo alle “forze repubblicane”, quindi dai gollisti ai socialdemocratici, Mélenchon escluso, di formare un governo di larghe intese (vi serve Renzi come consulente?). La Droite Répubblicaine, ex gollisti, però sbattono la porta in faccia. Lo stesso fa La France Insoumise. E non si capisce bene come Emmanuel pensa di uscire dal patatrac in cui si è ficcato. Sia chiaro: alla fine un modo per formare un esecutivo, anche solo di minoranza, lo troveranno. Ma sarà debole. E governare quando si è deboli, insegnano Monti e Draghi, non porta mai lontano.

- Adesso che pure George Clooney chiede a Biden di ritirarsi mi vien quasi voglia di sostenerlo.

- Uno degli epurati della France Insoumise racconta che in quel partito ci sarebbero dei metodi “tossici” e tutt’altro che democratici. Quando è uscito dal partito di Mélenchon, lo hanno definito “un venduto al macronismo” e un “traditore sionista”. Fosse successo a destra, avrebbero già invocato i caschi blu dell’Onu per fermare il partito antisemita e neonazista. Invece stanno a sinistra, quindi zitti e mosca.

- Oggi occorre leggere attentamente l’intervista rilasciata da Elly Schlein al Corriere. Soprattutto la risposta alla domanda sulle elezioni francesi: “La vera sorpresa - dice - è stata la netta affermazione del nuovo fronte popolare (…). È stato bello vedere quella piazza in festa, pian a di giovani che hanno rifiutato il razzismo di Le Pen e Bardella”. Va bene che in Italia non se ne è parlato molto, quindi magari Schlein deve esserselo perso, ma in realtà le immagini che sono arrivate dal Piazza della Repubblica tutto mostravano tutto tranne che una “festa” di giovani. Il centro di Parigi era blindato, i negozi avevano protetto le vetrine con le grate manco fossimo in guerra, e nonostante la vittoria del Fronte Popolare sono comunque scoppiati gli scontri. Anche duri. Inoltre sventolavano bandiere della Palestina, hanno imbrattato i monumenti e preso a sassate la polizia. Alla faccia della festa.

- Schlein assicura che, in caso di fine anticipata della legislatura, non chiederà governi tecnici. “Con me il Pd governerà vincendo le elezioni”. Ce lo segniamo. Perché se così fosse davvero, tanto di cappello. Ma se dovesse cambiare idea non mancheremo di farglielo notare.

- Ehm, in Germania alcuni attivisti Pro-Pal hanno vandalizzato la statua di Anna Frank. Ricordate il casino che successe quando alcuni tifosi della Lazio e della Roma realizzarono una figurina con la bambina ebrea vestita con la maglia della squadra avversaria? Ecco. Quelli però erano ultras “fascisti”, quindi all’indignazione fu massima. Adesso si tratta di centri sociali e simili, quindi…

- Olindo e Rosa resteranno in carcere. La corte di appello di Brescia ha detto “no” alla revisione del processo di fronte alle presunte nuove prove portate dalla difesa. Quel che penso di tutto questo ambaradan lo scrissi a gennaio, quando si riaprì il caso: "Il fatto che il processo a Rosa e Olindo per la Strage di Erba torni di nuovo in aula dà il senso del decadimento del nostro sistema giudiziario. Magari il tutto si risolverà con una dichiarazione di inammissibilità all’istanza di revisione, dunque è presto per emettere un giudizio. Si può però affermare una cosa: finisca come finisca, sarà una sconfitta per la giustizia. Se infatti verrà confermata la condanna, i parenti avranno comunque dovuto affrontare l'ennesima riapertura della ferita; se invece dovessero decretarli innocenti, chi ridarebbe loro tutti questi anni passati in cella?”. S’è verificata la prima ipotesi. E io confermo l’intero ragionamento.

- Sia lodato il cielo per la correttezza intellettuale di Enrico Letta. Il quale pubblica un tweet per mostrare come, anche al secondo turno, il Rassemblement National sia stata il primo partito con 10,2 milioni di voti contro i 7 milioni del Fronte Popolare.

Non concordo però sulla conclusione del ragionamento: “Se non riescono a fare una coalizione forte tra centro e sinistra, queste elezioni saranno il trampolino finale per Le Pen all’Eliseo”. I governi tecnici e le accozzaglie italiane ci insegnano, infatti, che a forza di Draghi e Monti alla fine non fai altro che ingrossare il bottino elettorale della destra. Meloni docet.

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