L'autunno 2024 arriva domani: ecco perché quest'anno l'equinozio cade il 22 settembre

Tra 24 ore il sole sarà allo zenit delle Equatore, segnando l'inizio dell'autunno nell'emisfero boreale e quello della primavera nell'emisfero australe

L'autunno 2024 arriva domani: ecco perché quest'anno l'equinozio cade il 22 settembre
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Tra poco più di 24 ore diremo addio all'estate, un momento come ogni anno sancito dall'arrivo dell'equinozio d'autunno: tradizionalmente questo fenomeno astronomico viene associato con la data del 21 settembre, ma ciò non si verificherà invece neppure quest'anno, dato che cadrà domenica 22 settembre alle ore 14.43. Che cosa accade esattamente, dunque, col sopraggiungere dell'autunno astronomico?

Partiamo innanzitutto dall'origine del termine, grazie al quale già è possibile intuire il significato del fenomeno: "equinozio" deriva infatti dall'unione di "aequa" e "nox", letteralmente traducibile con "notte uguale". Una notte uguale al giorno, quindi, dato che si tratta di una fase dell'anno nella quale le ore di buio e quelle di luce si equivalgono in entrambi gli emisferi. Dal punto di vista astronomico si tratta del momento in cui il Sole si viene a trovare allo Zenit delle Equatore, per cui i suoi raggi raggiungono perpendicolarmente l'asse terrestre, inclinato di circa 23 gradi rispetto al piano dell’orbita che la Terra descrive intorno alla nostra Stella.

Concretamente, quindi, ciò significa che si avranno 12 ore di giorno e 12 di notte, un fenomeno astronomico che si verifica in due distinte circostanze nell'anno, ovvero in primavera e in autunno. Nell'emisfero boreale, in cui viviamo noi, con l'equinozio di primavera a marzo termina l'inverno, mentre con l'equinozio d'autunno si conclude l'estate: viceversa, nell'emisfero australe, da domani avrà inizio la stagione primaverile, mentre l'autunno astronomico ritornerà il prossimo marzo 2025.

Come detto in precedenza, siamo soliti associare questa fase dell'anno col 21 settembre, ma si tratta semplicemente di una data "convenzionale". Da un punto di vista astronomico l'equinozio d'autunno cade infatti tra il 21 e il 24 settembre, più spesso il 22 o il 23 del mese. Ma perché esiste questa oscillazione?

Per il semplice fatto che la durata di un anno solare, ovvero 365 giorni, non coincide con quella del cosiddetto anno siderale, vale a dire il tempo che il nostro Pianeta impiega concrertamente a completare un giro intorno al Sole (365,256 giorni): questo scarto di circa 6 ore viene compensato in calendario dagli anni bisestili, che introducono a febbraio un giorno in più ogni quattro anni per riequilibrare questa differenza,

esattamente come accaduto nell'anno in corso. Questo assestamento fa sì che le date di equinozi e solstizi varino di anno in anno: fino al 2030, curiosamente, questo momento non coinciderà mai con la data del 21 settembre.

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