Come frigna Repubblica, il poliziotto deve morire e Meloni: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: indagato il poliziotto che si è difeso sparando, lo scontro tra il premier e Schlein e le nonne eco-attiviste

Come frigna Repubblica, il poliziotto deve morire e Meloni: quindi, oggi...

- Gran predicozzo di Annalisa Cuzzocrea per spiegarci che le sbraitate delle femministe agli Stati Generali contro Eugenia Roccella non erano “censura”, ma “contestazione”. Ovviamente, la collega riconosce che le ragazze “hanno sbagliato” a non far parlare il ministro (deo gratias), ma nega che si sia trattato di “violenza”. Certo: contestare il potere è un diritto, tant’è che è stato permesso loro di salire sul palco, ma insistere per silenziarlo no. Una cosa è la “contestazione” e un’altra la “maleducazione” totalmente ignara delle regole base della democrazia. È questa inciviltà che occorre denunciare, smettendola di dare spago a un bieco fanatismo celato da impegno.

- Altrimenti dovremmo ritenere legittime anche le azioni che all’Università di Napoli hanno costretto Maurizio Molinari alla ritirata perché considerato un sionista: il direttore di Repubblica, in quanto tale, è espressione di un “potere”, quello di scegliere cosa pubblicare e quante copie mandare al macero. Anche Cuzzocrea rappresenta un “potere”, in quanto vicedirettore di un importante giornale. Domanda: se domani andassi al Salone del Libro di Torino e iniziassi a urlare scemenze per impedirle di parlare, pensate che Annalisa non griderebbe allo scandalo?

- Io vi giuro che non volevo crederci. Voi ci credete? Adesso vi spiego. Ieri vi abbiamo parlato della campagna elettorale satirica che i giovani di Atreju, kermesse giovanile di Fratelli d’Italia, sta organizzando sui social. Niente avversari a testa in giù. Solo delle vignette con le fotografie di Scurati, Fassino, Littizzetto, della redazione di Repubblica e di tanti altri presi un po’ in giro. Il claim più utilizzato? “Anche se lei ci rimane male, tu scrivi Giorgia”. In un Paese normale, in cui si sono viste vignette ben più cattive, tutto sarebbe passato in cavalleria con una grassa risata. Invece Repubblica s’è offesa e sostiene che si tratti di un “uso intimidatorio dei social”, addirittura di un “avvertimento alla libera informazione” che “tradisce una propensione dei giovani di FdI a raccontarsi ancora come frangia movimentista e satirica”. Una “tentazione pericolosa, se si è il primo partito del Paese, e a Palazzo Chigi”. Cioè: essere movimentisti e satirici sarebbe una “tentazione pericolosa”? Pubblicare due vignette metterebbe a repentaglio la libertà di stampa? Ora, va bene tutto. Però in questi giorni i centri sociali e le transfemministe hanno messo a tacere Eugenia Roccella e hanno cercato di sfondare il cordone di polizia per prendere d’assalto gli Stati generali della Natalità. Il vero fanatismo mascherato da impegno è quello dei violenti antifà. Altro che le vignette di Atreju.

- Detta in breve, se la destra fa ironia è “attacco ed intimidazione”; se lo fa la sinistra si chiama “satira e libertà”. Siete patetici.

- Si farà il faccia a faccia tra Meloni e Schlein. Bene. Ma fossi stato in Elly non avrei accettato: rischia grosso.

- Forse si farà anche quello tra Salvini e Conte. Bene. Adesso sogniamo pure quello tra Ilaria Salis e Roberto Vannacci.

- Il Papa ne dice un’altra da Papa. Il che sorprende, soprattutto i colleghi di Repubblica che infatti seppelliscono la frase in fondo al pezzo. Bergoglio agli Stati generali della Natalità ha affermato che “armi e contraccettivi sono investimenti redditizi che impediscono la vita”. I contraccettivi, capito? Preservativi e pillole paragonati alle armi. Ce se sarebbe a sufficienza per una battaglia transfemminista sui principali sfogli quotidiani. I quali invece tacciono perché a parlare è il “loro” Papa progressista. Che scoppola.

- Due “nonne ecoattiviste” hanno cercato di danneggiare la teca che conserva la Magna Carta, denunciando il fatto che il governo avrebbe “infranto le leggi sul cambiamento climatico”. Come stupirsi dei giovani eco-attivisti di oggi con nonnette così? Talmente furbe da pensare che un documento storico così importante non fosse difeso da un vetro infrangibile.

- Anche oggi mi sono auto-inflitto la lettura di un pezzo di Chiara Valerio, critica sull’affermazione di Giuseppe Valditara circa lo studio dei dinosauri. Sarò tardo io, ma al solito non ci ho capito una mazza anche se tutti sanno che se uno scrittore non si fa capire è più un problema suo che del lettore, quale che sia il suo quoziente intellettivo. Comunque. Ciò che Chiara Valerio proprio non comprendere è che il problema non sono i dinosauri in sé, ma il tempo che i nostri alunni dedicano a certi argomenti. Gli studenti sono ferratissimi sui Velociraptor (grazie, Jurassic Park), ma in quinto anno di liceo non riescono ad arrivare oltre la Seconda Guerra Mondiale. Produciamo legioni di studenti convinti che Margaret Thatcher sia una badante e che scambiano Bill Clinton per Kill Bill. Sarebbe ora di rivedere i programmi scolastici.

- Un poliziotto è stato accoltellato alla schiena e rischia la vita. Direte: perché non ha utilizzato l’arma di cui è dotato? La risposta arriva sempre da Milano, 24 ore dopo: un agente ha aperto il fuoco contro un egiziano che si stava scagliando contro di lui, l’ha ferito ad una spalla e ora è indagato per lesioni dolose pluriaggravate. Dovrà passare sotto le forche caudine di una indagine e magari di un processo, dovrà pagarsi l’avvocato e tutto il resto. La verità, cara Chiara Valerio, è che gli agenti in strada si ritrovano puntualmente di fronte ad un dilemma: reagisco, col rischio di essere additato come fascista o peggio andare alla sbarra; oppure non uso la pistola né altro, col pericolo di finire all’altro mondo?

- Ps: per concludere il paradosso, sappiate che l’egiziano in questione, che era alterato dagli stupefacenti e stava distruggendo la piazza della stazione, è stato “solo” denunciato per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico.

A piede libero. Quindi domani potrà tornare in strada ad attaccare i passanti, mentre il poliziotto sarà impegnato in tribunale a difendersi dalle accuse. A guardie e ladri, in Italia, vincono sempre i ladri.

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