"I neonazisti? Bisogna picchiarli". L'ultimo delirio di Christian Raimo

Lo scrittore ed editorialista del Domani lancia un messaggio choc parlando del caso di Ilaria Salis e aggiunge: "La democrazia si fonda su una violenza giusta, cos'altro si può fare per difenderla? Io ai miei studenti insegno questo"

"I neonazisti? Bisogna picchiarli". L'ultimo delirio di Christian Raimo
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Il Venerdì Santo si trasforma rapidamente in diretta su La7 in un messaggio ben poco cristiano. Tutto "merito" (si fa per dire) di Christian Raimo, il quale si è lasciato andare a un'esternazione totalmente insensata dalle sue. Tutto parte dall'analisi che la trasmissione "L'Aria che tira" stava facendo sul caso di Ilaria Salis e sulla conferma da parte del Tribunale di Budapest che la donna, in carcere da oltre un anno perché accusata di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti, non potrà lasciare l'Ungheria per tornare in Italia. Insieme ad altri ospiti - come Laura Boldrini, Maria Teresa Meli, Vittorio Feltri e Sandro Iacometti - a prendere la parola tocca poi all'insegna ed editorialista del Domani.

Nell'esprimere la propria opinione sul merito della vicenda, Raimo comincia il suo discorso ricordando il terribile caso giudiziario di Sacco e Vanzetti, condannati a morte quasi cento anni fa alla sedia elettrica negli Stati Uniti per un omicidio che non avevano mai commesso. "A un certo punto loro due decidono di cambiare linea difensiva e cominciano a politicizzare la vicenda", afferma. "Qua c'è un'antifascista che va in Europa, quindi a casa nostra, a picchiare dei neonazisti". Ecco poi arrivare l'"apice" del suo ragionamento: "Cosa bisogna fare con i neonazisti? Secondo me bisogna picchiarli, ha fatto bene", è la frase che mette in subbuglio l'intero studio televisivo.

Persino Boldrini e David Parenzo, sicuramente non distantissimo ideologicamente da Raimo, prendono subito le distanze dalle dichiarazioni del professore: "Non si picchia nessuno, la violenza è sempre sbagliata", afferma l'ex presidente della Camera dei Deputati. Ma lo scrittore romano non si frena per niente. "Io insegno a scuola ai miei studenti..." e qua viene interrotto dal conduttore che gli chiede bruscamente: "Mica insegnerà a picchiare i fascisti?". E lui replica: "Beh sì, picchiare i neonazisti penso che sia giusto", confermando così la sua precedente affermazione. Parenzo e gli altri interlocutori lo riprendono tutti in maniera rude. A quel punto Raimo, forse consapevole di avere detto una bestialità, fa una leggera marcia indietro: "Io insegno ai miei studenti che la democrazia è arrivata dopo un'opposizione seria di fronte al nazismo".

Vengono rimandate in onda le immagini del pestaggio avvenuto a Budapest nel febbraio 2023 (per il quale la Salis ha sempre dichiarato la propria estraneità) e il refrain di Christian Raimo resta sempre lo stesso: "Quando ci sono milizie armate paramilitari neonaziste colluse col governo in cui non c'è alcuna separazione dei poteri, cosa bisogna fare per contestare quel tipo di ferita alla democrazia? Si può solo contestarla in qualsiasi modo".

In collegamento da Milano, Iacometti propone allora provocatoriamente di dare una medaglia agli aggressori e allora Raimo rincara la dose: "La nostra Repubblica si fonda su una violenza giusta", sottolinea, e siccome l'Ungheria "hai dei legami talmente organici tra governo e forze paramilitari naziste, a un certo punto cosa bisogna fare per cercare di difendere la democrazia?". Un'altra lezione di "stile" da parte da uno che di lavoro fa l'insegnante.

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