
Come in una morsa il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è costretto a difendersi su due fronti opposti. Da un lato il piano giudiziario, con la Cassazione che ha confermato la condanna definitiva a 18 mesi di reclusione in riferimento a un episodio di falso relativo a una delle 57 delibere che gli erano state addebitate dall'accusa in un'indagine sulla gestione dell'accoglienza dei migranti a Riace. Dall’altro, invece, l’attacco politico dell’opposizione guidata dall’ex sindaco del piccolo comune jonico del Reggino, Antonio Trifoli, oggi consigliere di minoranza dopo la rielezione di Lucano a giugno scorso.
L’opposizione ha le idee molto chiare sui passaggi da compiere per ribellarsi all’eurodeputato Avs. Prima chiede l’applicazione della legge Severino per Lucano e poi, di conseguenza, le sue dimissioni. In base a questa legge, che prevede la decadenza dalle cariche pubbliche per gli amministratori pregiudicati, Lucano dovrebbe abbandonare definitamente la poltrona di sindaco. "Ieri mattina ho sentito il segretario comunale, al quale ho ufficialmente chiesto l’accesso agli atti, come è mio diritto in quanto consigliere, per acquisire la comunicazione arrivata dalla Cassazione al sindaco, in modo da leggere i documenti ufficiali e poter procedere con le nostre istanze, ma mi hanno negato gli atti", ha spiegato il sindaco uscente.
Un modo per rispondere a questo silenzio assordante che avvolge le istituzioni di Riace sul caso Lucano."Noi vogliamo leggere le carte perché è nostro diritto, ma se non ce le danno procederemo comunque a presentare una mozione di sfiducia contro Lucano", ha spiegato Trifoli, "perché la legge è uguale per tutti, tanto più per lui che, distratto da grandi pensieri europei, non sta facendo nulla per i cittadini e pensa solo a portare altri immigrati irregolari sul territorio. Per quanto sbandieri il suo modello, la verità è che Riace non lo vuole”.
Una stoccata dopo l’altra con una conclusione tanto importante quanto scontata: le dimissioni immediate del sindaco.
“Nella precedente legislatura il consigliere di maggioranza di centrodestra, Claudio Falchi, è stato fatto fuori dopo che la sinistra ha riesumato una vecchia condanna a Milano, che non aveva nulla a che fare con l’amministrazione, ma che in virtù della Severino ha portato alla decadenza. Chiediamo lo stesso trattamento per il sindaco, se non ha la correttezza di dimettersi da solo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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