I paesi migliori dove emigrare: Panama, Colombia e Spagna. Ecco perché

La classifica dei paesi migliori dove trasferirsi stilata dal Sole 24 Ore e basata sulla graduatoria di InterNations, la più grande comunità globale di persone che vivono all’estero

Una splendida vista di Panama City, il Paese considerato il migliore per chi decide di emigrare
Una splendida vista di Panama City, il Paese considerato il migliore per chi decide di emigrare
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Panama, seguito da Colombia, Spagna, Vietnam e Messico. Subito dopo ci sono Portogallo, Thailandia e Austria. Sono i paesi migliori per trasferirsi. A dirlo è il Sole 24 Ore che ha pubblicato i risultati di una graduatoria di InterNations, la più grande comunità globale di persone che vivono all’estero, per capire quali sono i luoghi migliori per vivere fuori dal nostro Paese. La classifica tiene conto di due importanti indicatori: la qualità della vita e le finanze personali.

I Paesi dove si vive meglio

In base al confronto tra questi due indicatori, come anticipato, al primo posto compare Panama, Colombia e Spagna. A seguire si piazzano Vietnam e Messico. inseguiti da Portogallo, Thailandia e Austria. La graduatoria, viene spiegato, è simile alla classifica Expat Insider 2024 di InterNations – basata sulle risposte di 12.543 expat – che vede prima sempre Panama, seguita da Messico e Indonesia. La Spagna è quarta. A ruota Colombia, Thailandia, Brasile, Vietnam, Filippine ed Emirati.

Quanti sono i nostri concittadini espatriati all'estero

Secondo i dati del 2023 i nostri concittadini iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) con motivazione di espatrio sono circa 89.500, in aumento del 9,1%. Per il 45,5% si tratta di giovani fra i 18 e i 34 anni e per il 23,3% di under 50, acui si lega il 14,7% di minori, segno che si trasferiscono anche intere famiglie. Il restante 11,1% ha tra i 50 e i 64 anni e il 5,5% è over 65. Gli italiani all’estero oggi sono 6 milioni: il 70% è almeno diplomato.

Le nuove regole

Dal punto di vista legislativo ci sono però dei cambiamenti come spiega Delfina Licata della Fondazione Migrantes: "Dal 1° gennaio 2024 è in vigore la legge 213/2023, che ha introdotto una sanzione pecuniaria per i cittadini italiani residenti all’estero non iscritti all’Aire. A questa si sommano gli effetti delle restrizioni alle agevolazioni statali al rientro introdotte con il Dl 209/2023. I dati sui rimpatri saranno in calo, e torneremo a registrare rientri soprattutto di adulti maturi e pensionati".

Le principali destinazioni

Nel 2022 e nel 2023 i principali Paesi di destinazione sono stati Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Brasile e Stati Uniti. L’Europa accoglie ancora la maggior parte degli italiani partiti nell’ultimo anno (il 71,6%, però era il 78,6 nel 2022). Guadando oltreoceano, vengono confermate destinazioni come Stati Uniti, Canada, Australia, ed emergono nuove rotte come Emirati Arabi, e il ritorno dell’Asia, fra cui spiccano il Giappone e in parte la Thailandia.

Gli over 65

Per quanto riguarda la parte di popolazione che decide di spostarsi dopo l'età pensionabile o subito prima, il discorso è duplice come sottolinea ancora Licata: "A mete fiscalmente attraenti si sommano destinazioni come Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Austria, Irlanda: ricongiungimenti a supporto dei figli, magari neo genitori".

Panama è la prima scelta per motivi fiscali

Panama è presente in entrambe le classiche perché ha abitazioni ritenute accessibili, facilità di ottenere il visto e il programma Panama Pensionado. Si tratta di una modalità che richiede come requisito quello di percepire un reddito di circa mille euro mensili, o 750 se si acquista un immobile del valore di almeno 100mila dollari, e non ha limiti di età. I redditi esteri (anche da pensione del privato) sono a tassazione zero. L’assistenza sanitaria è ottima, le bollette sono più basse e la benzina costa meno di un dollaro al litro.

Inoltre i pensionati hanno anche sconti del 25% su ristoranti, spese mediche e voli. L’economia è cresciuta del 2,2% nella prima metà del 2024 e il Fondo Monetario Internazionale prevede una chiusura d’anno al 2,5%.

Le offerte vantagiose della Thailandia

Nel Paese asiatico, le case costano un terzo rispetto al nosto Paese, così come il costo della vita che arriva anche ad un quinto rispetto all'Italia. Lo stipendio minimo che per legge si può pagare agli stranieri, equivale a 1.500 euro. Il canone di affitto di un bilocale in un complesso con piscina, palestra, co-working va dai 300 ai 500 euro al mese. Con 60 mila euro si acquista una casa di due stanze a Bangkok e l'assicurazione costa dai 50 ai 70 dollari al mese.

Il visto più adatto è il

nuovo DTV Destination Thailand. I requisiti sono una prova finanziaria di circa 13mila euro in un estratto conto, l’iscrizione ad attività culturali o l’evidenza di un impiego da remoto o di un portfolio lavori.

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